La Ue promuove le misure: bene su pensioni e Province

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FRANCOFORTE — Arriva in serata il giudizio della Commissione europea. E questa volta è favorevole. Sono state accolte positivamente le nuove misure annunciate ieri dal governo. Segnali importanti — si legge in una nota di Bruxelles — vengono dalle decisioni prese in materia di età  pensionabile e abolizione delle Province. Positiva anche la conferma della decisione di introdurre nella Costituzione il principio di pareggio di bilancio.
Nessun commento ufficiale, invece, è arrivato dalla Banca centrale europea. Il pressing di Francoforte rimane centrato su un punto: la manovra italiana deve entrare in vigore il più presto possibile. Per questo a Francoforte negli ultimi giorni i banchieri centrali hanno seguito passo passo tutte le modifiche dei provvedimenti mantenendo alta la guardia sulla manovra. In vista della riunione del Consiglio direttivo prevista per domani, nella quale i 23 membri potrebbero anche frenare sui prossimi acquisti di bond italiani e spagnoli.
Questi provvedimenti straordinari sono risultati molto controversi in Bce e in Germania, fin dalla ripresa delle operazioni, iniziate quattro settimane fa e per le quali la Bce ha impiegato circa 57 miliardi di euro. Nel frattempo, i differenziali fra i titoli decennali italiani e tedeschi hanno ripreso a crescere (a 373 punti base), malgrado gli interventi attuati anche ieri dalla Bce.
Ciononostante, ai piani alti della Eurotower si è diffusa una cauta soddisfazione per le ultime misure annunciate ieri sera dal governo italiano. Per i banchieri centrali europei la riservatezza è d’obbligo. Ma dietro le quinte, si coglie una prima sfumatura di ottimismo per l’adozione del voto di fiducia nell’approvazione della manovra. Potrebbe trattarsi, insomma, di un passo nella giusta direzione, di cui c’è estremo bisogno. E potrebbe segnalare l’apertura di una maggiore certezza, sia sulla tempistica, sia sulle quantità . In quanto le misure annunciate, come l’aumento dell’Iva, una nuova tassa di solidarietà , le misure di flessibilizzazione del lavoro e l’annuncio della «regola d’oro», sono quantificabili e più gradite ai mercati.
I «se» e i condizionali per i banchieri centrali sono indispensabili, dopo i vari rimaneggiamenti della manovra attuati negli ultimi dieci giorni. Nel frattempo operatori e politici si dividono. Ma secondo Federico Ghizzoni, ceo di Unicredit ieri a Francoforte, «l’Italia non è assolutamente a rischio default».
Comunque sia, per la Eurotower la guardia rimane alta, in attesa dei fatti. Dopo Cernobbio, dove il presidente della Bce Jean-Claude Trichet aveva proseguito il pressing sul governo italiano a «rispettare gli impegni» presi di un pareggio di bilancio entro il 2013, si era moltiplicato il malumore della Eurotower per le modifiche alla manovra. Ed erano emerse voci di un ripensamento riguardo agli acquisti di bond italiani e spagnoli. Voci confermate lunedì da Mario Draghi, governatore di Bankitalia e successore designato a capo della Bce. Il quale da Parigi ha spiegato che la decisione presa un mese fa di acquistare titoli di Stato italiani per fermare la speculazione, «non è affatto scontata». Nel frattempo, dalla Germania arrivano segnali di nervosismo per i finanziamenti dei bilanci altrui. E il capo della Bundesbank, Jens Weidmann, ha messo in guardia dall’introduzione di eurobond e dai rischi correlati di un fallimento dell’Unione monetaria.


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