Scherza con pistola giocattolo, ucciso dai carabinieri

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TARANTO – Due colpi sparati di istinto. Per fermare un malvivente che sembrava pronto a premere il grilletto. Sotto le pallottole del carabiniere è invece caduto un ragazzo di diciannove anni che si era mascherato per fare uno scherzo a una coppia di amici. È morto così William Perrone, studente di Laterza, cittadina in provincia di Taranto. Il suo dramma va di pari passo con quello dell’appuntato di quarant’anni che ha tirato fuori la pistola di ordinanza per sparare contro chi riteneva un pericoloso malvivente. I due colpi hanno centrato al petto e alla gola il ragazzo che è morto sul colpo.
Per movimentare la serata della comitiva, William aveva ideato una finta imboscata a una coppia di amici. Voleva terrorizzarli. E poi chiudere lo scherzo con una risata. Si è infilato una tuta da meccanico e ha inforcato degli occhialoni da lavoro. In testa, poi si è piazzato un turbante. Per completare il look da malavitoso ha impugnato una pistola giocattolo, a cui aveva tolto il tappo rosso.
Con l’aiuto di alcuni amici, poi, ha piazzato sul selciato alcuni sassi. Lo sbarramento doveva servire a bloccare l’auto delle vittime. Proprio la tecnica usata due anni prima da un maniaco che per mesi ha terrorizzato i fidanzatini in cerca di intimità . Quelle grosse pietre sistemate sulla strada che costeggia la pineta di Selva San Vito hanno insospettito alcuni automobilisti. Alla centrale dei carabinieri è giunta la segnalazione ed è scattato il controllo.
Così all’appuntamento con lo scherzo di William non sono arrivati i suoi amici ma due militari. Lui ha sentito il rumore dell’auto ed è balzato all’improvviso dal muretto a secco dietro il quale si era nascosto. L’appuntato ha visto quella canna brunita sbucare nella notte e ha fatto fuoco dalla sua auto. I proiettili hanno frantumato il finestrino della gazzella e non hanno dato scampo al ragazzo. William è morto sul colpo tra le urla disperate degli amici. Sul caso indaga il procuratore capo di Taranto Francesco Sebastio. Già  oggi saranno riascoltati alcuni testimoni e sarà  disposta l’autopsia. È stato aperto un fascicolo di inchiesta e si sta valutando l’ipotesi di reato. Tutti gli amici di William già  interrogati hanno confermato la storia della burla.
Il diciannovenne viveva con i genitori, due commercianti della zona. Aveva appena terminato il liceo e si era iscritto all’università . Ma sognava anche la carriera militare, proprio nei carabinieri. Dopo il diploma, infatti, aveva chiesto di essere arruolato come sottufficiale.


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