Scontro Ue-Berlino sugli eurobond Borse giù, Milano è la peggiore

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BERLINO – Esplode uno scontro aperto sugli eurobond tra la Commissione europea e la cancelliera Angela Merkel, sempre più in crisi di fiducia in casa propria. Mentre le turbolenze sui mercati continuano ma con un recupero rispetto a giovedì, la Commissione europea scende in campo contro le titubanze di Berlino: apre all’idea degli eurobond, l’arma assoluta per rassicurare i mercati, quell’emissione di titoli sovrani europei frenata soprattutto dalla Germania. La loro fattibilità  è oggetto di uno studio tecnico, fa sapere Bruxelles attraverso un portavoce del commissario Rehn.
E subito arriva il “nyet” di Angela Merkel. «Si tratta di un pendio scivoloso, la situazione potrebbe peggiorare e noi non vogliamo arrivare a questo», dice la cancelliera in serata, aggiungendo: «Se tutti i debiti venissero messi in un solo contenitore, non capiremmo più da dove vengono». Resistenze anche dal premier francese Fillon. A suo parere, gli eurobond rincarerebbero il costo del debito di Parigi con conseguenze sul rating (che oggi beneficia della tripla A).
In questo clima i ministri dell’Economia di Francia e Germania – Baroin e Schauble – si incontreranno martedì a Parigi per dare seguito al bilaterale fra Sarkozy e Merkel che ha ipotizzato, settimana scorsa, un “governo europeo” dell’euro.
Proprio Merkel gestisce questa fase delicata da una posizione di debolezza. Secondo un sondaggio diffuso dalla prima rete tv pubblica Ard, 55 tedeschi su cento hanno ben poca fiducia sulle capacità  di Angela di risolvere la crisi e il 20% nessuna fiducia. «I cittadini si aspettano un piano e la cancelliera tace. Non dà  prova insomma di grande leadership», dice il politologo Carsten Koschmieder.
L’ostinazione di Angela non aiuta le lievi tendenze al recupero sui mercati, dopo una giornata burrascosa, ma ben meno del giorno prima. Segnata comunque da chiusure negative: l’Europa ha bruciato 94 miliardi. La sola Milano ne ha persi 7 cedendo il 2,46%. Seguita da Francoforte, che perde nell’indice Dax il 2,19%, Parigi ha chiuso con un – 1,92, e Londra con un – 1,01. Male anche New York, dove il Dow Jones lascia sul terreno l’1,57% e il Nasdaq l’1,62%.
JpMorgan, d’altra parte, rivede al ribasso le stime della crescita americana, sottolineando gli «alti rischi di recessione» negli Usa. Per il quarto trimestre di quest’anno, le previsioni di crescita calano dal 2,5% all’1,1%, e per il primo trimestre 2012 si scende dall’1,5 a un misero 0,5%.
Ci sono ripercussioni anche sulle valute: l’euro è sceso sul dollaro a un minimo di 1,4257 risalendo però saldamente in serata a 1,4414. Lo yen si è attestato ai massimi da anni rispetto al dollaro. E intanto, l’oro ritrovava come non mai il suo ruolo storico di bene-rifugio, salendo al massimo di 1,877 dollari l’oncia.


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