“Viziati, per loro doppia supertassa” Calderoli all’attacco dei calciatori

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ROMA – Roberto Calderoli definisce i calciatori «bambini viziati che fanno i capricci». E ammette: «Mi fanno incavolare». Per questo, all’idea che a pagare il contributo di solidarietà  sopra i 90 mila euro possano essere le società  di calcio e non i diretti interessati, minaccia: «Se protestano ancora, proporrò che il contributo venga loro raddoppiato, come quello dei politici».
Il ministro per la Semplificazione normativa non è nuovo alle polemiche calcistiche. Alla vigilia dei mondiali, nel giugno 2010, invitò la Federcalcio a ridurre i premi per gli azzurri in caso di vittoria. Ne seguì una querelle con il portiere della Nazionale Gigi Buffon, offeso anche perché in casa Lega Renzo Bossi faceva sapere di non aver nessuna intenzione di tifare azzurro. Allora – dalla parte dei calciatori – si schierò Ignazio La Russa: «Calderoli lo preferisco come ministro che come commentatore sportivo», aveva detto.
Anche oggi, il ministro della Difesa spiega a Repubblica: «Questa storia delle caste non la sopporto. Se i calciatori sono viziati è perché qualcuno lo ha fatto: da un lato guadagnano moltissimo, dall’altro regalano sogni a milioni di persone. Le norme contrattuali danno ragione a loro, peggio per le società  di calcio se hanno deciso di pagarli al netto». Poi fa un invito: «Una volta stabilito che – in una società  come la nostra – non c’è niente di strano nei compensi dei calciatori, sarebbe bello che loro stessi decidessero di fare un atto di generosità , e pagassero di tasca propria, come abbiamo fatto noi parlamentari».
Gli ingaggi milionari sui quali ancora si tratta in questi giorni di calciomercato sono in effetti calcolati al netto delle tasse. Ed è chiaro che Adriano Galliani – da cui è partita la polemica – non voglia ritrovarsi a pagare di tasca propria la supertassa che toccherà , per esempio, a Zlatan Ibrahimovic (800mila euro), il cui ingaggio è vicino ai 9 milioni di euro all’anno. L’amministratore delegato del Milan ne ha fatto una questione di principio, e ha trovato l’appoggio di Calderoli.
Gianni Rivera, ex bandiera milanista e “ragazzo d’oro” del calcio italiano, se la prende per questo con la Lega: «Stare a seguire quel che dicono è tempo perso, spero che la gente smetta di votarli». Ma il partito di Bossi stavolta non è solo. «Pochi solidarizzeranno con il signor Eto’o, che invece di prendere 900 mila euro netti al mese rischia di prenderne 830 mila», dice il sottosegretario all’Economia Antonio Gentile, del Pdl.
Si difende l’associazione dei calciatori italiani: «Una casta di viziati? Stupidaggini – dice il vicepresidente Leo Grosso – sono lavoratori subordinati e devono rispettare le regole: se nel contratto c’è scritto che i compensi sono calcolati al netto, il contributo va pagato dalla società ».
Tecnicismi vergognosi secondo Massimo Mauro, ex centrocampista di Juve e Napoli e ora commentatore Sky: «L’ultima cosa che mi sarei aspettato è di essere d’accordo con Calderoli – dice con una battuta – ma in un momento del genere è scandaloso che una persona ricca si affidi alle furbate per non pagare quel che deve. I calciatori sono dei privilegiati e dovrebbero essere contenti di aiutare un Paese che permette loro di guadagnare tanto. E poi mi chiedo: se il governo le tasse le abbassasse, lascerebbero i soldi alle società ? Io credo di no».


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