Festa e tensione per il Papa a Madrid laici e gay lo contestano in piazza
CITTà€ DEL VATICANO – C’è festa, e c’è tensione. A Madrid, «la capitale della speranza», come titola oggi l’Osservatore Romano un articolo del locale arcivescovo, cardinale Antonio Maria Ruoco Varela, c’è grande attesa per i quattro giorni che da questa mattina Benedetto XVI dedicherà alla Giornata mondiale della gioventù (Gmg) nel terzo viaggio in terra di Spagna dall’inizio del suo pontificato.
Ma i festeggiamenti che il milione di giovani giunti da 193 luoghi diversi dei cinque continenti hanno preparato in tutto il Paese rischiano nelle ore della vigilia di essere parzialmente oscurati da diversi episodi di contestazione. Ieri pomeriggio partiti, sindacati di sinistra, liberi pensatori, cristiani di base e “indignados” sono scesi in piazza in un clima reso nervoso dall’arresto avvenuto martedì di un giovane ultrà cattolico messicano, studente di chimica, che minacciava di colpire gli anti-Papa con il gas Sarin. È scattata subito la “sindrome di Utoya”, dal nome dell’isola norvegese teatro il mese scorso del terrificante massacro perpetrato dal cristiano nazionalista Anders Breivik, che aveva preannunciato la sua strage su Internet. E non ha aiutato a distendere l’atmosfera la notizia che il ragazzo faceva parte dei volontari dell’organizzazione spagnola della Gmg.
La tensione, in un Paese in cui la contrapposizione fra laici radicali e Chiesa trova le sue radici nella Guerra Civile del 1936-39, monta. Il sociologo Martin Sagera ha detto al giornale Publico di essere stato colpito da un giovane ultrà cattolico con una coltellata alla mano mentre manifestava in Puerta del Sol con un cartello.
Più di 140 organizzazioni laiche hanno manifestato nel centro città , fra Tirso de Molina e Sol, contro i costi della visita papale, definiti come «esorbitanti». La Gmg si difende affermando di avere gestito un bilancio di 50 milioni di euro, autofinanziato grazie ai contributi di diverse imprese. Il sindacato di sinistra Cgt stima invece la spesa reale per i contribuenti in circa 100 milioni. I cattolici di base contestano lo «show mediatico», e 120 preti progressisti denunciano la presenza fra gli sponsor di multinazionali. Oggi non mancherà , dopo lo scandalo della pedofilia nella Chiesa, l’ormai consueto bacio gay collettivo nel momento dell’arrivo del Pontefice in piazza. In una nota la Federazione statale di lesbiche, gay, transessuali e bisessuali ha invitato i giovani pellegrini cattolici a difendere una sessualità «libera, plurale, sicura e piacevole».
Su tutto domina naturalmente la dimensione spirituale dell’evento. Una quattro giorni dove il Pontefice tedesco si confronterà di continuo, attraverso discorsi e incontri personali, con i Papa-boys. Al punto che qualcuno paragona Ratzinger a Wojtyla, inventore di questa adunate oceaniche. Eppure, ha avvertito martedì sera lo stesso arcivescovo Rouco Varela alla folla enorme che assisteva alla messa inaugurale, «siete la generazione di Papa Benedetto XVI, diversa da quella di Papa Giovanni Paolo II». Al Parco del Retiro, punto di approdo di tutti perché la zona più fresca della città nei 40 gradi di Madrid, sono stati allestiti 200 confessionali dove centinaia di sacerdoti ascoltano migliaia di ragazzi. In completo incognito, dietro uno di essi, ci sarà anche il Papa.
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