Caro benzina, si muove la Procura “Possibili manovre speculative”

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PALERMO – Alle porte di Ferragosto e del lungo week-end che vedrà  milioni di automobilisti sulle autostrade d’Italia, la Procura di Palermo apre un’inchiesta sugli aumenti della benzina. Il fascicolo, che porta la firma del procuratore aggiunto Nino Gatto, ipotizza il reato di «manovre speculative con il rincaro sul mercato interno» e punta il dito contro i gestori delle stazioni di servizio. Il reato è scritto all’articolo 501 bis del codice penale che prevede la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa da uno a 25 mila euro, oltre all’interdizione dell’attività .
L’iniziativa della magistratura nasce da un esposto del Codacons contro il caro benzina presentato a 104 Procure d’Italia. A sua volta l’associazione dei consumatori, negli ultimi mesi, ha raccolto le denunce dei consumatori avviliti dagli aumenti del carburante. Il Codacons ha chiesto nel suo esposto il sequestro dei depositi dei grossisti e dei distributori, ipotizzando il reato di aggiotaggio.
«È una situazione indecente», dice il segretario nazionale del Codacons Francesco Tanasi. «I petrolieri ed i benzinai ne approfittano tenendo artificiosamente i prezzi alti, nonostante il costo del barile sia crollato, per sfruttare il massiccio esodo di Ferragosto e speculare sulla pelle degli italiani. Diamo un ultimatum al governo Berlusconi. Chiediamo il taglio delle accise che pesano per il 60 per cento sul prezzo dei carburanti, altrimenti siamo pronti a una marcia su Roma per protestare contro l’inerzia dell’Esecutivo».
Il prezzo della benzina sarebbe dovuto diminuire, secondo la stima di Federconsumatori e Adusbef, di almeno 14 centesimi. «Nonostante i prezzi del petrolio siano rimbalzati nel mercato di New York, facendo risalire il prezzo del barile sopra la soglia di 80 dollari – scrive il Codacons nella denuncia – il calo verificatosi in quest’ultimo periodo dovrebbe produrre un’immediata riduzione dei prezzi alla pompa di almeno 10 centesimi».
Che il prezzo della benzina debba calare immediatamente, lo dicono da giorni le associazioni dei consumatori. E proprio il Codacons stima in 100 milioni la stangata di Ferragosto per il mancato adeguamento dei distributori al crollo delle quotazioni del petrolio.
Queste parole hanno smosso anche il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, che definisce «inaccettabile» il ritardo delle compagnie nell’aggiustare i prezzi al ribasso. L’invito è stato accolto dall’Unione petrolifera, che rivendica negli ultimi giorni «ripetute riduzioni dei prezzi interni, probabilmente non ancora percepite dai consumatori».


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