Il richiamo dell’Agcom: «Più informazione sul carcere»

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 ROMA.Corrado Calabrò, presidente dell’Agcom, con una delibera ufficiale emessa la settimana scorsa ha richiamato le reti televisive italiane per la mancata informazione sulle carceri italiane e sull’iniziativa nonviolenta di Marco Pannella tesa alla soluzione dei problemi della giustizia italiana. Lo ha annunciato ieri intervenendo nell’ultima sessione del convegno organizzato sul tema dai Radicali a Palazzo Giustiniani con il patrocinio del Senato e con l’Alto patronato del capo dello Stato.

A conclusione della due giorni di dibattito sulla proposta radicale di amnistia per riportare il sistema penale in condizioni minime di legalità , si è discusso del ruolo del giornalismo nella promozione del cambiamento in una società  democratica. E il giudizio sull’attuale mondo dell’informazione è senza appello. I dati presentati da Gianni Betto, del Centro d’ascolto informazione televisiva, parlano chiaro: nel primo semestre 2011 sul totale delle notizie diffuse dai Tg Rai, il 23% era dedicato alla politica, il 15% alla cronaca giudiziaria e nera, e solo l’1% alla giustizia nel suo insieme comprese le condizioni carcerarie. Il deputato Pd Marco Beltrandi riferisce che in Commissione vigilanza Rai si è discusso del problema, nulla di più. «Le carceri non fanno audience», spiega Bianca Berlinguer, direttore del Tg3, una delle rare eccezioni. È un problema culturale: se il carcere diventa discarica umana nessuno ha voglia di guardare nell’immondizia. Berlinguer coglie nel segno quando accusa: «Il problema è che le carceri non sono aperte ai giornalisti. Niente riprese, e le visite solo dove vogliono i direttori».
A conclusione, Marco Pannella trae un bilancio positivo sul convegno soprattutto grazie agli interventi di Napolitano – che ha definito «un eufemismo» dire che le condizioni delle carceri «sono disumane» e ha aperto alla proposta dell’amnistia e dell’indulto – e di alte cariche istituzionali e politiche che hanno usato parole non rituali per sollevare l’allarme giustizia e indicare le possibili soluzioni. Ma proprio perché il messaggio di Napolitano è un forte impulso a segnare un punto di svolta, Pannella rilancia e annuncia che dai primi di agosto riprenderà  lo sciopero della fame. «In questi giorni abbiamo capito che su una serie di misure, come la depenalizzazione di reati minori, la decarcerazione e perfino l’amnistia, è possibile un accordo bipartisan», spiega Rita Bernardini che riprenderà  a digiunare insieme a Pannella. «Non vogliamo aspettare un eventuale nuovo governo più disponibile. Anche il divorzio sembrava irrealizzabile».


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