Truffa da un miliardo sui farmaci sotto accusa Menarini e Bristol Myers

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    FIRENZE – Avrebbe frodato il servizio sanitario gonfiando il prezzo dei farmaci, partecipando alla truffa per cui l’azienda fiorentina Menarini è attualmente sotto inchiesta e sono già  stati sequestrati al suo patron 1,2 miliardi di euro. Per questo la procura di Firenze ha chiesto il commissariamento della filiale italiana della Bristol Myers Squibb, multinazionale della farmaceutica da 18 miliardi di dollari di fatturato, 35 mila dipendenti in tutto il mondo e sedi in Italia a Roma e Anagni.
Ieri gli investigatori hanno perquisito gli appartamenti di cinque persone, dirigenti attuali e del passato. Tra loro anche Guido Porporati, presidente dal ’74 al ’94, unico indagato nel nuovo filone di inchiesta per aver concorso nei reati dei quali è accusato Alberto Aleotti, patron della società  toscana.
Secondo i pm Luca Turco, Giuseppina Mione e Ettore Squillace, dal 1984 Menarini avrebbe utilizzato aziende controllate in paradisi fiscali per false triangolazioni dei principi attivi utilizzati per le medicine, gonfiandone il costo e ottenendo di vendere i farmaci ad un prezzo più alto. Alcune di queste materie prime erano acquistate da società  a Puerto Rico e in Irlanda del gruppo Bms, e da carteggi tra Porporati e Aleotti si dedurrebbe che anche la multinazionale era al corrente dei falsi intermediari. Inoltre ci guadagnava, vendendo i farmaci equivalenti allo stesso prezzo gonfiato di quelli di Menarini.
A Firenze sono arrivati anche gli agenti dell’Fbi, della procura federale di New York e del dipartimento di giustizia americano. Inquirenti italiani e statunitensi vogliono capire se anche Bms abbia evaso le tasse grazie alle sue aziende off-shore. Ci sono delle stranezze nelle spese dichiarate per l’acquisto delle materie prime, sarebbero troppo alte. Un modo, forse, per mandare più soldi nei paradisi fiscali.
Resta l’ipotesi che il sistema sia stato concordato con altre multinazionali farmaceutiche. Per Bms le coincidenze sono tante. Ci sono farmaci con lo stesso principio attivo registrati da Aleotti e da Porporati nello stesso giorno e con lo stesso prezzo. Per esempio il Primbactam (Menarini) e l’Azactam (Bms), prodotti con Aztreoanam, costano 22,93 euro e sono stati registrati il 9 agosto 1984. Storia identica per Acediur e Aceplus, per Pravaselect e Selectin, Eliten e Fosipres. La Bms si dice però tranquilla e assicura la massima collaborazione con gli inquirenti.


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