Milano, sgomberato il campo rom di Pessano con Bornago

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MILANO – Una storia lunga otto anni, con un epilogo scontato. A Pessano con Bornago, un paesino nel nord est della provincia milanese, il 22 luglio le ruspe hanno demolito i caravan dove abitavano una trentina di rom bosniaci, privi dei documenti  per soggiornare in Italia. Una situazione di degrado resa nota solo grazie alla solidarietà  di un gruppo di cittadini, guidati dall’attrice e insegnante d’inglese Frances Oliver Catania. Peccato che nessuno sia stato in grado di dare una vera risposta al problema, né il Comune, né gli enti caritatevoli: tutto rimandato a settembre. Con il rischio che questa storia venga riscritta senza che nulla cambi nelle vite dei protagonisti: un gruppo di caravan malandati senza allaccio a luce e acqua, un canale di irrigazione usato come doccia, bambini in età  scolare che non frequentano le scuole, donne che si vergognano della situazione in cui vivono ma non sanno dove andare in alternativa.

Già  da qualche giorno i rom di Pessano avevano abbandonato l’insediamento per andare a trovare i  parenti sparsi in tutta Italia. In estate spesso il campo restava quasi disabitato. “Se ne riparlerà  a settembre”, dice Natalia Halilovic, una rom che ha la madre di 73 anni e un fratello non vedente. “Ci avevano proposto un alloggio alla Casa della Carità  -spiega- ma mia madre non voleva entrare, ha paura della comunità . Vogliamo stare con gli altri miei fratelli, tutti insieme”. Una soluzione di cui, per altro, all’ente, nessuno sapeva nulla.

“Il Comune ha rispettato i patti -prosegue Natalia Halilovic-: ci ha dato qualche giorno per  andare via e poi ha distrutto le abitazioni”. Così era stato stabilito nel corso dell’ultima riunione, tenutasi l’11 luglio al Municipio di Pessano con Bornago, a cui ha partecipato anche l’avvocato Alberto Guariso di Avvocati per niente Onlus (vedi lancio 12/07/2011). Per ottenere una proroga dello sgombero e dare il tempo ai rom di trovare una sistemazione era stato fondamentale il solito intervento dei cittadini di Pessano. Ma che cosa accadrà  dopo? Per ora resta un punto di domanda. “La possibilità  di costruire un campo attrezzato a Pessano con Bornago è totalmente da escludere”, afferma l’assessore alle Politiche sociali Chiara Fiocchi. Il Comune non riuscirebbe a garantire il controllo della struttura “e ci ritroveremmo con all’interno 30 famiglie invece che le 3 per cui verrebbe costruito, come già  accaduto in passato”, chiarisce l’assessore. In quest’occasione, rispetto agli anni passati, tutti i rom hanno lasciato il campo:”Prima c’era sempre qualcuno che rimaneva”. Per il Comune è u segno positivo: potrebbe voler dire che è stata davvero scritta la parola fine sulla permanenza dei rom in paese.“Però la nostra vita è sempre stata qui, a Pessano”, commenta Natalia Halilovic. E se nessuno saprà  dare un’opportunità  ai rom, è facile che ritornino nell’area che hanno appena abbandonato. “Vorremo solo un campo dove stare, tutti insieme”, dice Halilovic. Non avanza però altre richieste, consapevole di quanto sia difficile ottenere anche solo una risposta temporanea. (Lorenzo Bagnoli)

 

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