Grecia, Borse positive ma niente euforia

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ROMA – Il day after del salvataggio della Grecia è a luci ed ombre. Le Borse prima brindano, poi ci ripensano: Milano alla fine perde lo 0,15%, Atene guadagna il 5,9%. L’euro sale fino a quota 1,44 sul dollaro poi ripiega. Gli spread (differenziale di rendimento) tra i titoli pubblici anche italiani e il bund tedesco all’inizio si restringono poi di nuovo si allargano. Il Cancelliere tedesco Angela Merkel assicura: «L’intesa ha diminuito i rischi di contagio. La difesa dell’euro vale ogni sforzo». Con l’occasione promuove anche la manovra italiana: «Il programma è assolutamente buono ma richiede nuove misure per il futuro». Anche per Jean-Claude Trichet, presidente uscente della Bce, l’Italia ha adottato «misure appropriate» e l’euro è «solido e credibile». Secondo uno studio dell’Eurotower, nonostante tutto, è e resta la seconda valuta del mondo dopo il dollaro.
E’ una reazione contrastata, quella dei mercati. Pesano i dubbi sul debito Usa, le bombe di Oslo e pure le prese di posizione delle agenzie di rating. A cominciare da Fitch che preannuncia un default «limitato» per Atene, ovvero un’insolvenza a tempo legata alla presenza dei privati nel salvataggio. Il loro coinvolgimento potrebbe comportare una perdita del 20% per i creditori che vi aderiranno. L’allungamento delle scadenze si tradurrà  in condizioni peggiorative per chi ha in portafoglio titoli greci. Moody’s invece prende tempo: «Stiamo valutando».
Così, passata l’euforia, sui mercati riaffiorano i dubbi, di pari passo con le prese di posizione dei vari leader, a loro volta divisi tra favorevoli e contrari sull’intesa per Atene. Merkel parla di «risultati significativi» e rassicura i suoi concittadini: «Quel che noi tedeschi stiamo impegnando per la stabilità  di Eurolandia ci verrà  restituito in varie forme». Le sue parole sembrano in contrasto con quelle di altri suoi connazionali. Sono insoddisfatti i «cinque saggi», il pool di consiglieri economici del governo, favorevoli a tagli al debito greco più incisivi. E’ critica la Bundesbank: il salvataggio potrebbe porre problemi di «azzardo morale», togliendo incentivi al risanamento dell’area euro. Preoccupate le banche: la presenza dei privati, dichiara l’ad di Deutsche Bank Ackermann, «ci colpisce duramente».
Si fanno anche i primi calcoli sui costi dell’operazione. Il premier francese Francois Fillon stima che il salvataggio farà  aumentare il debito di 15 miliardi di euro entro il 2014. Il premier italiano Silvio Berlusconi guarda agli spread che, con l’intesa, «sono scesi di 100 punti, da 327 a 225», anche se poi sono risaliti a 257 anche per via di Oslo; aggiunge che ormai la Ue «è una entità  politica vera». Il commissario Ue Olli Rehn non si sbilancia: «C’è ancora molto da fare in ogni angolo d’Europa prima di uscire dalla tempesta».


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