Una scuola d’élite per il braccio destro della ministra Gelmini

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ROMA.La Sapienza di Roma sta per varare la sua scuola di élite. Si chiamerà  «Scuola superiore di Studi avanzati» e sarà  diretta da Alessandro Schiesaro, docente di letteratura latina. La Scuola riceverà  circa 6 milioni di euro ed è il risultato di un accordo di programma con il Miur che verserà  all’ateneo romano 30 milioni di euro entro il 2019. Buona parte di queste risorse andranno alla Scuola e all’università  telematica Telma, che la Sapienza possiede insiema al Formez, anziché finanziare l’insegnamento e la ricerca. Sembra che le attività  didattiche partiranno a novembre. Pur avendo sforato nel 2010 la quota del 90 per cento nel rapporto tra il finanziamento ministeriale e gli stipendi (Ffo), e dopo avere corso per mesi il rischio di essere commissariato, l’ateneo più popoloso d’Europa è riuscito ad ottenere un finanziamento pesante. Sono in molti a chiedersi se esista un legame tra la sua entità , la nomina a direttore della Scuola e il ruolo di capo della segreteria tecnica per l’università  e la ricerca che Schiesaro ricopre da tre anni al ministero guidato da Mariastella Gelmini. Savonese di 45 anni, curriculum internazionale, Schiesaro è stato consulente del sottosegretario Luciano Modica durante il governo Prodi. Un profilo bipartisan ritenuto utile per gestire quello che viene presentato come un vivaio d’eccellenza dove laureati selezionati «in base al merito», ma anche studenti in attesa della laurea, seguiranno le lezioni di prof stranieri, baroni locali e docenti emeriti. La Sapienza sposa così l’orientamento che si è fatto strada negli ultimi anni per far fronte al taglio dei fondi per l’università  da 7,4 a 6,1 miliardi di euro. La sua «Normale» – presieduta dal rettore Frati – dovrebbe attrarre fondi europei e privati e le sue attività  si svolgeranno parallelamente ai corsi riservati agli studenti «comuni» che frequentano l’università  di massa. Dalla lettura dello statuto è ancora difficile comprendere quali saranno i criteri di selezione dei docenti, così come quelli degli studenti, ma nella comunità  accademica è forte il sospetto che questo «doppio canale» servirà  a consolidare il feudo di una ristretta élite, piuttosto che le facoltà  e i dipartimenti che boccheggiano per mancanza di fondi. Anche questo accordo interpreta uno dei principi della riforma universitaria che permette ad alcuni atenei – più o meno «virtuosi» – di godere di risorse supplementari che possono essere attribuite al di fuori dei canali – prosciugati – dei fondi governativi.. Ad aprile. sempre alla Sapienza, il Cda e il Senato accademico, a fronte di soli 320 mila euro destinati alle normali progressioni di carriera, hanno appreso che il ministro Gelmini ha stanziato una cifra straordinaria di 1,100 mila euro per concorsi in 22 settori scientifici scelti dal Miur seguendo criteri decisi dall’alto. Tra i settori indicati ci sono quelli di letteratura latina, lo stesso di Schiesaro, e due della facoltà  di Medicina diretta per vent’anni da Frati.


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