Rifiuti, il Consiglio di Stato sconfessa il Tar sì ai trasferimenti da Napoli ad altre regioni
NAPOLI – Approda alla Camera la discussione sul decreto per l’emergenza rifiuti. Il voto è previsto per oggi, anche se la Lega sembra orientata a ribadire il suo “no”. Ma nello stesso giorno il Consiglio di Stato ribalta la decisione del Tar del Lazio che bloccava i trasferimenti fuori regione di rifiuti. Ed è cortocircuito. Per il Consiglio di Stato, «appaiono evidenti le ragioni di favorire lo smaltimento dei rifiuti». Al momento si tratta di una sospensiva, perché nel merito il supremo organo amministrativo entrerà con l’udienza del 6 dicembre. Ma la decisione crea un impasse. Nel primo articolo del decreto del Governo si deroga (tramite il tanto discusso accordo tra Regioni) proprio allo stop ai trasferimenti extra-regionali che il Tar del Lazio aveva deciso. Con la sentenza del Consiglio di Stato invece si potrebbe tornare alle trattative dirette tra le società o i Comuni. «Valuteremo gli effetti della sospensione – commenta il ministro all’Ambiente, Stefania Prestigiacomo – L’ordinanza, di fatto, “apre” al trasferimento fuori regione della spazzatura, ma non è una decisione di merito».
Per il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: «È un buon provvedimento e potrebbe far venire meno la necessità del nulla osta delle Regioni». De Magistris, che ieri ha presentato il piano per la differenziata “porta a porta” che coinvolgerà 325mila napoletani, per la prima volta parla anche di “sabotaggio” in città : «Ad ogni passo che facciamo stiamo constatando tentativi di sabotaggio, come impianti che si fermano, quantità ridotte di flussi e tentativi di condizionare i lavoratori addetti alla raccolta». Intanto alla Sapna, la società provinciale che gestisce i rifiuti a Napoli, i legali sono già al lavoro per capire come riavviare immediatamente i trasferimenti fuori regione con accordi diretti. Ma qui l’inghippo. Per il relatore del dl Agostino Ghiglia: «L’ordinanza sarà ininfluente, perché la decisione di merito è prevista per il 6 dicembre, e cioè quando saranno terminati gli effetti di questo decreto che durano fino al 31 dicembre».
Il nodo dei rifiuti comunque resta e, per il ministro Prestigiacomo, che lancia una stoccata al Governatore della Campania e uno alla Lega (contraria al decreto, ieri non ha iscritto a parlare nessun esponente del Carroccio) «il trasferimento fuori dalla regione non può essere la soluzione. La classe dirigente campana deve impegnarsi. Il governo sostiene ed agevola la Regione in una fase di transizione, ma non si può più sostituire ad essa. Una nuova emergenza incontrerebbe serissimi ostacoli da parte dell’Europa».
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