Cgil: per gli statali taglio di 215 euro al mese

Loading

ROMA – Nei prossimi quattro anni un dipendente pubblico vedrà  “sparire” dal suo portafoglio fra gli 8.000 e gli 8.500 euro. Un dato medio calcolato sugli effetti che avranno sugli stipendi la manovra del 2010 e quella appena licenziata a tamburo battente dal Parlamento. Alla fine, spiega Michele Gentile, responsabile del Dipartimento settori pubblici della Cgil, quando arriverà  il 31 dicembre del 2014 e tutte le norme saranno operative, ogni dipendente dello Stato lascerà  sull’altare del rigore economico-finanziario fra i 210 e i 215 euro al mese.
La cifra 8.000-8.500 euro è, come viene spiegato, un dato medio. Perché il taglio dello stipendio varia da settore a settore. Un docente di scuola, per esempio, perderà  nei quattro anni quasi 8.000 euro. Ma un dirigente vedrà  sparire circa 16.000 euro. Un ricercatore circa 7.500, il personale tecnico e amministrativo perderà  in media 6.400 euro.
La Cgil fa notare queste cifre sono stime in difetto perché calcolate sugli stipendi medi rivalutati su un indice stabilito dal governo che è inferiore all’inflazione reale (2,6% a maggio). A provocare questi effetti sullo stipendio pubblico saranno il mancato rinnovo dei contratti e il blocco delle retribuzioni che è previsto almeno fino al 2014. Questo vuol dire che i tagli agli stipendi saranno consistenti perché i rinnovi contrattuali rivalutano anche altre voci dello stipendio che restano ferme, come restano al palo gli scatti di anzianità .
E c’è rischio che la vicenda non si chiuda il 31 dicembre del 2014. «La manovra prolunga il blocco delle retribuzioni pubbliche e gli incrementi salariali saranno dunque possibili solo a partire dal 2015» spiega Gentile. «Ma – continua il sindacalista – considerato che, per gli anni 2015-2017, si parla soltanto di un nuovo calcolo per l’erogazione dell’indennità  di vacanza contrattuale, resta tutto da vedere, anche perché qualche problema finanziario continuerà  ad esserci. Quindi il rischio reale è che stiamo ragionando di un rinnovo dei contratti dal 2018». La Cgil questo rischio non lo vuole correre. «Con la mobilitazione faremo in modo che ciò non avvenga», spiega Gentile.
A tutto questo va aggiunto anche la proroga di un anno del turn over. Norma a cui sfuggono solo i corpi di polizia e i vigili del fuoco. Dall’ultima manovra arriva per i dipendenti pubblici una novità  anche per le assenze per malattia. Cade infatti l’obbligo di visita fiscale per il dipendente in malattia: le Asl invieranno il medico a domicilio solo a richiesta del dirigente.
Intanto, proseguono le proteste contro la manovra sul web e nelle piazze. Domani protesta la Cgil di Ravenna, mentre mercoledì sfileranno a Messina gli agricoltori del “movimento dei forconi”. Prevista la presenza dei pastori sardi.


Related Articles

Il ritorno del ‘made in Usa’

Loading


Oltreoceano si parla già  di “rinascimento manifatturiero”, ma l’apertura di nuove fabbriche si basa sulla contrazione dei salari

Via le tutele ambientali e i divieti di importazione? In nome degli investimenti

Loading

 Secondo il commissario al Commercio Ue saranno creati due milioni di posti di lavoro. Entro il 2027. Al prezzo di una totale deregulation

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment