Parlamento, domani il primo round sui tagli
ROMA – SpiderTruman – nickname dell’indignato precario-ex lavoratore di Montecitorio, che ha svelato i segreti della casta su Facebook (e ha subito attivato un blog e Twitter per timore che lo oscurassero) – ha sfondato in poche ore il tetto di centomila adesioni. Ma soprattutto ha risvegliato gli “indignados” italiani, che ora pensano di scendere in piazza con presidi e mobilitazioni no-stop. Ieri sera su skype si è dato appuntamento il Popolo Viola per decidere manifestazioni e flash-mob. La rabbia anti-casta monta. Non si possono chiedere nella manovra economica sacrifici pesanti ai cittadini, colpendo le famiglie e i ceti medi e bassi, senza tagliare i privilegi dei parlamentari e i costi della politica. Formigoni, il governatore della Lombardia che da una località turistica, con tanto di yacht sullo sfondo, parla al Tg3 della necessità di tagli agli sprechi, suscita sul web un’altra ondata di proteste.
Il Parlamento corre ai ripari: già domani una riunione dei questori di Camera e Senato dovrebbe fare alcune contromosse. Gianfranco Fini, il presidente della Camera, è chiamato a rispondere: gli sprechi denunciati online riguardano Montecitorio, dai costi per gli affitti, agli sconti-auto ai barbieri profumatamente pagati. Fini assicura tempi rapidi: prima della pausa estiva i tagli saranno fatti, e occorre fare di tutto per convincere gli italiani che le Camere «non sono il luogo dove una casta privilegiata si chiude a difesa dei suoi interessi». Ma ammette che non è detto ci sia la volontà politica di fare tagli veri. Gabriele Albonetti, questore della Camera, precisa che le assicurazioni per i furti (tra gli sprechi indicati da SpiderTruman) sono state eliminate da tempo, però bisogna cambiare, nel senso della sobrietà . Va all’attacco Antonio di Pietro, il leader di Idv, annunciando una legge di iniziativa popolare per eliminare Province e enti inutili. E invita sul suo blog a scendere in piazza, a fine settembre: «Se la casta continuerà a difendere i suoi privilegi ci sarà una ribellione sociale di enormi proporzioni». Nel Pd, Debora Serracchiani, eurodeputata e segretario del Friuli dice: «Se non daremo risposte in tempi brevissimi ai cittadini, ci verranno a cercare con i forconi». David Sassoli, capogruppo democratico a Strasburgo, invita a evitare la demagogia ma a dare l’esempio.
Arrivano proteste e proposte: i giovani dirigenti pubblici si schierano contro la casta e illustrano un pacchetto di proposte per abbattere gli sprechi. Il deputato pd, Dario Ginefra chiede trasparenza e ricorda che il “tiro al parlamentare” è tanto più facile quanto più l’elettore è espropriato della scelta.
Non mancano i paradossi. Come quello del presidente della Provincia di Varese, il leghista Dario Galli che vedrebbe bene gli accorpamenti delle Province e il taglio di alcune Regioni come Molise e Umbria. Risposta immediata di Catiuscia Marini, governatore dell’Umbria: «Le nebbie della Val Padania devono avere offuscato la mente di Galli con affermazioni che trovo bizzarre se non offensive».
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