Botte al bimbo disabile, maestre in manette

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MILETO (VIBO VALENTIA) – «All’asilo non mi vogliono bene perché sono monello. E quando faccio il monello mi danno gli schiaffi. Mi da botte la maestra Adriana, ma anche tutte le altre». Il piccolo Domenico affida il suo racconto agli esperti della Procura della Repubblica di Vibo. Non guarda mai negli occhi il dottor Giuseppe Orfanelli che gioca con lui e lo ascolta. Mentre racconta disegna. Disegna e parla Domenico, poi si ferma come se volesse tenere lontano quell’incubo: «Di che colore la faccio questa?». Non c’è solo la perizia degli esperti ad accusare le insegnati dell’asilo pubblico di Mileto. Non ci sono soltanto le parole del bimbo di 5 anni disabile, affetto da psicopatologie. I carabinieri hanno anche le immagini di quelle violenze, ci avevano messo le telecamere nella scuola. Ieri mattina quattro maestre sono state arrestate e messe ai domiciliari ed una quinta è indagata con l’obbligo di non avvicinarsi all’asilo. Agli arresti sono finite Adriana Mangone, di 50 anni; Elena Magliaro (38), che era anche l’insegnante di sostegno; Maria Teresa Spina (57), e Francesca De Liguori Cimino (46), mentre l’interdizione è stata notificata a Rosa Maria Riso (37). Le accuse sono contenute nelle carte del Gip, Luciana Monaco, che ha emesso un’ordinanza su richiesta del Pm Vittorio Gallucci. Ed è da queste che si capisce come l’indagine abbia preso il via dall’esame di un Dvd che un anonimo, sicuramente una persona interna alla scuola, ha inviato ai militari per documentare le percosse subite dal bimbo. I carabinieri, dopo avere visto il contenuto del dvd, hanno piazzato le microtelecamere all’interno dell’asilo e così la vicenda è venuta fuori in tutto il suo clamore.
Ciò che si sa è che il Domenico, anche a causa della sua patologia, era particolarmente irrequieto. Fatto che avrebbe fatto scatenare nelle maestre reazioni violente. Le immagini sono impietose. Schiaffi, tanti schiaffi, tanto che il bambino viene visto poggiare istintivamente la faccia sul pavimento o sul banco per alleviare il dolore provocato dalle percosse.
Ma non è tutto. In aggiunta, c’erano anche violenze di tipo psicologico come la chiusura del bambino in una stanza buia nella quale gli dicevano che c’era un mostro, che chiamavano Don Rodrigo, pronto a punirlo. Secondo i magistrati di Vibo, più volte il comportamento delle maestre raggiungeva punte di cattiveria gratuita. Domenico ama giocare a calcio, ha per questo sport una passione innata. Ed è per questo che le maestre gli toglievano con la forza la tuta che indossava per fargli credere che senza non avrebbe potuto giocare. In altri casi, le maestre isolavano il bambino dal resto della classe additandolo di fronte ai compagni come «il cattivo» e facendolo mangiare da solo in un tavolo a parte.
Una storia finita quando le maestre hanno scoperto l’indagine e qualcuna di loro era stata interrogata dai militari. A quel punto però era troppo tardi per evitare l’arresto. E se il sindaco di Mileto, Vincenzo Varone, si è detto «sconcertato e amareggiato», il Ministro della pari opportunità  Mara Carfagna ha annunciato un’ispezione del garante per l’infanzia e l’adolescenza.


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