Alfano e la candidatura del 2013 “Il Pdl sceglierà con le primarie”
ROMA – Dopo l’intervista a Repubblica in cui Silvio Berlusconi lo ha investito del ruolo di candidato premier per il centrodestra nel 2013, il segretario politico del Pdl Angelino Alfano dalla festa della Libertà di Mirabello annuncia: «Il candidato lo sceglieranno le primarie». Solo poche ore prima il governatore della Lombardia Roberto Formigoni aveva reagito con rabbia: «Alfano sarebbe un’ottima scelta, ma non c’è spazio per una nomina dall’alto. Dobbiamo scegliere una persona che ha dietro di sé il più vasto consenso». Stessa musica dal sindaco di Roma Gianni Alemanno: «Bene Alfano, ma si facciano le primarie».
Formigoni definisce l’annuncio di Berlusconi «un po’ improvvisato nella forma» e insiste nell’idea di una costituente di centro per creare «la sezione italiana del Partito popolare europeo». Anche arrivando a cambiare il nome del Pdl. Il presidente della Lombardia non ha ancora chiarito se intende candidarsi a queste primarie, ma ha ieri messo le cose in ordine, senza giri di parole: «Questo è il metodo e un grande partito è grande se rispetta il metodo». Il ministro della Giustizia, invece, è convinto che «nel 2013 avremo ancora bisogno della leadership di Berlusconi per vincere le elezioni politiche». Lancia anche un segnale all’Udc: «Non saremo separati per sempre». Subito respinto, però, dal segretario Lorenzo Cesa: «Come sempre Berlusconi confonde i suoi desideri con la realtà . Per ora la brutta fine la sta facendo solo il suo governo». A Alemanno che chiede a Alfano un allargamento del centrodestra senza pregiudizi, risponde il finiano Italo Bocchino. «Alemanno ha compreso lo spirito positivo e costruttivo» di Fli per un progetto alternativo alla sinistra «senza pregiudizi, preclusioni e logiche padronali. Per ora siamo ad una dichiarazione di Berlusconi, peraltro smentita, ed è molto poco per parlarne. Ma se son rose fioriranno… «.
Dal centrosinistra, invece, il presidente del Pd Rosy Bindi bolla l’uscita del premier come «l’ennesima mossa diversiva nella lotta intestina che da mesi paralizza governo e maggioranza». E il leader del partito Pierluigi Bersani ironizza: «È già difficile credere a Berlusconi quando dice qualcosa che riguarda il giorno dopo. Mi pare che per gli italiani il premier non abbia più credibilità neanche per i prossimi giorni, non credo quindi che ne possa avere per quel che dice, annuncia o promette per i prossimi anni». Ma è nel centrodestra che la tensione sale a livelli di guardia. Persino il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri, di solito tra i più prudenti quando si tratta di commentare le parole di Berlusconi, sembra mettere le mani avanti: «Alfano candidato per il 2013? Si vedrà . Non so se tutto questo porterà alla sua candidatura. Oltre al premier, vedo cinque possibili candidati». Il leghista Roberto Maroni preferisce chiamarsi fuori con una battuta: «Non ho letto i giornali».
Related Articles
E ora il governo è pronto a intervenire
Ipotesi ddl se non si muovono le Camere. L’attesa di una proposta di Renzi
Per la successione a Bertone non è escluso uno straniero
I timori della Curia in attesa delle prime nomine Chi era lì, accanto al Papa appena eletto, racconta che alcuni esponenti della Curia romana avevano facce di cera. Più che paura, mostravano smarrimento: la perdita della bussola da parte di un mondo che si sente di colpo superato, scavalcato.
Il Cavaliere piegato da Merkel e Sarkozy “Così mi hanno messo sotto tutela”
Premier sollevato per la salvezza del Paese, ma brucia il gelo dei leader. La nota franco-tedesca anticipata da una telefonata in Sardegna del presidente francese. Anche negli Stati Uniti si guarda con preoccupazione a quello che accade a Palazzo Chigi