Da Napolitano allarme deficit “Il decreto così non basta”

Loading

ROMA – Sorpresa: alla manovra mancano 15 miliardi per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014. L’obiettivo-manifesto che ha guidato l’intera campagna del decretone d’estate è vanificato da misure insufficienti. A segnalare il «buco» è il presidente della Repubblica Napolitano che ieri, ha firmato il decreto legge, ma ha aggiunto una nota dove si dice esplicitamente che il provvedimento «prevede gran parte della manovra necessaria per raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2014», ma che per la «restante parte» si dovrà  procedere nel triennio 2012-2014 con gli ordinari strumenti di bilancio (ovvero la legge di Stabilità  ex Finanziaria di autunno) o disegni di legge collegati.
La paradossale mancanza di 15 miliardi all’obiettivo chiesto con insistenza dall’Europa è stata ammessa dal ministro dell’Economia Tremonti durante la conferenza stampa di ieri mattina in Via Venti Settembre. Il ministro, illustrando i dati ha parlato di una correzione di 18 miliardi nel 2013 e di soli 25 nel 2014. Per raggiungere il 2,3 per cento del Pil fissato nel Documento economia e finanza invece i 25 miliardi avrebbero dovuto essere 40: mancano dunque all’appello 15 miliardi. Il Tesoro tuttavia ne è consapevole tant’è che le cifre sono confermate in una tabellina che è stata diffusa nel pomeriggio e che, come aveva accennato Tremonti in conferenza stampa, affida la «copertura» dei 15 miliardi alla legge delega «fisco-assistenziale». Tremonti ha parlato di «blindatura» e la nota del pomeriggio parla di «clausola di salvaguardia autoapplicativa che prevede tagli automatici». Ovvero se entro il 2012 non sarà  applicata la delega che rischia di incidere pesantemente sull’intera assistenza dell’Inps (dalle pensioni sociali, alle indennità  di accompagnamento, alla invalidità ) recuperando 15 miliardi, ci sarà  un taglio delle agevolazioni fiscali del 15 per cento (le “tagliabili” valgono circa 100 miliardi) con relativo aumento della pressione fiscale. Tutto ciò al netto della riforma fiscale a tre aliquote che, secondo la delega, è a somma zero e deve autofinanziarsi e dunque resta fuori della partita del deficit.
Con tutta probabilità  è intenzione del governo inserire la norma-catenaccio nella prossima legge di Stabilità  in autunno con relativo collegato fisco-assistenziale, sulla scia di quanto si fece con la riforma delle pensioni nel 1994 quando per garantire l’efficacia della norma si inserì una clausola di salvaguardia in base alla quale se non si fosse fatta la riforma previdenziale sarebbe scattato automaticamente un aumento dei contributi. «I risparmi di 15 miliardi – ha detto Tremonti in conferenza stampa – saranno scritti anche nella legge di stabilità . E se non si riuscirà  ad attuare la delega scatterà  un meccanismo automatico di chiusura delle agevolazioni».
Il Pd che con il responsabile economico, Stefano Fassina, già  dalla vigilia della conferenza stampa aveva capito che qualcosa non andava e martedì aveva segnalato che la manovra non sarebbe stata sufficiente andare al pareggio nel 2014, ieri ha segnalato i rischi della nuova strada. «In primo luogo la delega non è uno strumento credibile, ma qualora si rendesse operativa costituirebbe un attacco epocale all’assistenza», ha reiterato Fassina.
Sul piano delle norme contestate, a partire dalla «pro-Finivest», la Lega la spunta sulla riscossione delle multe sulle quote latte; sul superbollo sui Bot Tremonti è sembrato disponibile a cambiare ma «a saldi invariati» e sulle pensioni il ministro del Welfare Sacconi si è detto «pronto a modifiche».


Related Articles

Bpm, tangenti a politici e soldi ai mafiosi arrestato l’avvocato Amoruso Battista

Loading

 I pm: il comitato d’affari di Ponzellini influenza ancora la banca   

Mr. Draghi, banchiere d’Europa

Loading

Dal primo novembre Mario Draghi sarà  al vertice della Bce Dovrà  affrontare la crisi e ridare slancio alla Ue Ecco l’ultima missione impossibile di un italiano di cui il mondo si fida

Di lui si sa solo che è sempre stato il primo della classe e che è l’uomo delle missioni impossibili, dalle riforme della finanza alle privatizzazioni alla gestione della crisi economica Ecco perché il governatore è stato scelto per il vertice della Bce dove tra due giorni si insedierà  Ed ecco perché ha superato il fattore “I” I migliori auguri a Mario Draghi, il mio successore, che in questi anni ha messo a disposizione del Consiglio direttivo la sua saggezza e la sua esperienza Queste sue qualità  faranno il grande successo della futura guida della squadra monetaria europea

Strage Umbria Olii, condannato l’amministratore “Non adottò misure di prevenzione”

Loading

Strage Umbria Olii, condannato l'amministratore "Non adottò misure di prevenzione" L’esplosione dei silos di Umbria Olii nel 2006

Sette anni e sei mesi per Giorgio Del Papa. Era il presidente del consiglio d’amministrazione all’epoca dell’esplosione dei silos, in cui morirono quattro operai. E aveva anche chiesto i danni ai familiari. Il tribunale di Spoleto ha stabilito che dovrà , inoltre, pagare un risarcimento di tre milioni di euro. La sorella di una delle vittime: “Ora può riposare in pace”. Il sindacalista al governo Monti: “Ripristinate il Testo unico per la sicurezza sul lavoro”   

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment