Diritti umani a senso unico
Sarà che tutti i cattivi sono da una parte sola e tutti africani? Dove sono i Bush, i Cheney, i Rumsfeld, i Blair, gli israeliani con il loro documentato fardello di crimini contro l’umanità e crimini di guerra in Afghanistan, in Iraq, a Gaza? Gheddafi è il cattivo ideale, ma dall’altra parte, gli insorti di Bengasi (su cui hanno trovato qualcosa da dire anche Amnesty, Human Rights Watch e la Commissione sui diritti umani voluta dall’Onu) sono tutti figli di Maria?
«Non ho giurisdizione», si schermisce il procuratore capo Luis Moreno Ocampo per giustificare la pronta archiviazione delle più sensibili fra le 9000 denunce arrivate sul suo tavolo all’Aja da 140 paesi. La giurisdizione forse non ce l’ha, di certo ha l’ossequio. Ossequio verso gli Usa e Israele (che non hanno ratificato lo Statuto di Roma ma che ritengono del tutto legittimo che la Cpi incrimini Gheddafi o condanni al-Beshir), ossequio verso l’Inghilterra (che invece ha firmato e ratificato il trattato di adesione e quindi dovrebbe essere chiamata a rispondere penalmente).
Moreno Ocampo, nato a Buenos Aires nel ’52, si fece un nome nell’85, quando in Argentina finirono sotto processo i 9 generali delle prime tre giunte militari della dittatura del ’76. Non fu lui ma il pubblico ministero Strassera a pronunciare le famose parole con cui si chiuse l’arringa finale dell’accusa – «Nunca mas» -, ma per riflesso anche il giovane Moreno Ocampo divenne famoso (anche se, più tardi, si oppose alla riapertura dei processi di lesa umanità avviata dai Kirchner). Poi lasciò la magistratura e aprì uno studio d’avvocato, fu chiamato come visiting professor in prestigiose università Usa come Harvard e Stanford. Nel 2003 fu nominato all’unanimità e senza contendenti, per 9 anni, primo procuratore generale della neonata Corte penale internazionale. Allora il direttore di Human Rights Watch disse che «l’elezione di un procuratore di grande esperienza e di un professore di Harvard è una prova ulteriore che la Cpi sarà un’istituzione seria, responsabile e credibile». Dopo 8 anni in carica, purtroppo, la realtà mostra che non è così. Moreno Ocampo ha fatto pochissima (e parzialissima) giustizia internazionale con i più facili dei «cattivi» e ha sancito – una volta di più – l’impunità dei potenti di sempre. Passerà alla storia come un giudice condizionato soprattutto dalle logiche del potere. Potere politico, potere economico.
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