“Il Corano come Mein Kampf” ma il tribunale assolve Wilders

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BERLINO – Paragonare il Corano al Mein Kampf, il libro di Hitler, e definire l’Islam un’ideologia fascista non è reato. Non in Olanda. Geert Wilders, il giovane, popolarissimo leader della nuova destra radicale, è stato assolto ieri dall’accusa di istigazione all’odio contro una minoranza. È un successo politico per i nuovi partiti di destra in tutta Europa, e insieme una sentenza che spacca il continente e il mondo, e preannuncia nuove tensioni tra musulmani e Occidente. Wilders parla esultante di «vittoria della libertà  d’espressione», al Cairo i portavoce dei Fratelli musulmani avvertono: «È un verdetto pericoloso, potrebbe rinfocolare sentimenti di tensione tra i popoli».
Il processo era cominciato a gennaio. Geert Wilders era stato denunciato da un gruppo di fedeli musulmani, per incitamento all’odio e offesa alle persone e ai loro sentimenti religiosi. «Il Corano è come Mein Kampf, l’Islam minaccia la libertà  come il fascismo, siamo in guerra, dobbiamo difenderci», erano le affermazioni incriminate. La Corte di Amsterdam, presieduta dal giudice Marcel van Oosten, ha dato ragione alle richieste d’assoluzione della Difesa. «Le sue affermazioni sono estremamente rozze e denigratorie, ma non penalmente perseguibili», ha spiegato il magistrato: l’imputato «non ha criticato i musulmani come individui, bensì l’Islam in quanto tale», e le sue affermazioni «sono accettabili nel contesto del dibattito pubblico».
«Non è solo un’assoluzione per me, è una grande vittoria per la libertà », ha detto Wilders. «Ora è chiaro che è legale criticare in pubblico l’Islam, e c’è bisogno delle nostre voci critiche perché l’islamizzazione è un grave problema delle nostre società  e una minaccia alla libertà , e io sono autorizzato a dirlo». Immediata la protesta della parte lesa, il cui avvocato ha preannunciato un ricorso alla Corte europea di giustizia e passi alle Nazioni Unite. La magistratura olandese ha infatti definito inappellabile la sentenza, approvata anche dal pubblico ministero. «Io non tacerò, come non tacquero Pim Fortuyn e Theo van Gogh», ha detto Wilders. Si riferiva al predecessore, fondatore della nuova destra, e al regista autore di un film contro l’oppressione della donna nell’islam, assassinati da un fanatico ecologista e da un integralista islamico. Alle elezioni dell’anno scorso, il Partito della libertà  di Wilders è diventato terza forza politica. E sono da esso ispirate le ultime leggi sull’immigrazione, che obbligano i migranti a integrarsi a loro spese, e tolgono il permesso di soggiorno in caso di bocciatura o assenza ai corsi d’integrazione a pagamento.


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