La CGIL: Cota vuole chiudere l’osservatorio sugli immigrati

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L’Osservatorio regionale sull’immigrazione che riceveva un finanziamento annuale della Regione, oggi non previsto, rischia di chiudere definitivamente dopo oltre un decennio di attività “. A lanciare l’allarme è la Cgil Piemonte, che in una nota chiede “il ripristino, in modo duraturo, dei fondi destinati all’osservatorio, considerando che l’immigrazione nella nostra regione non è più un’emergenza, ma un fenomeno strutturale”.

L’organismo è nato nel 2001 per colmare una lacuna: in Piemonte sono sempre esistite diverse organizzazioni in grado di fornire dati e di analizzare da diversi punti di vista le caratteristiche della popolazione migrante, ma mancava un sistema di osservazione che coprisse l’insieme del territorio regionale e il fenomeno nella sua completezza. Da allora l’Osservatorio è il principale strumento di analisi e documentazione dei fenomeni legati alle migrazioni internazionali in Piemonte.

Ora, però, la giunta regionale guidata da Roberto Cota pare intenzionata a tagliare i viveri. Eppure, denuncia la Cgil, “i movimenti migratori internazionali sono da tempo riconosciuti come uno dei fenomeni più significativi della nostra epoca, nell’ambito dei più vasti processi di globalizzazione. Il Piemonte, regione sviluppata nel cuore dell’Europa, è interessata da flussi migratori consistenti, ancorché inferiori a quelli di altre regioni”. In regione gli stranieri sono il 7% della popolazione e, sottolinea il sindacato, “una conoscenza approfondita, sistematica e tempestiva dei movimenti migratori e dei fenomeni sociali collegati è necessaria per un’efficace azione di governo anche a livello locale”.


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