Arriva il “bancomat della verità ” per scoprire i clienti bugiardi

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NEW YORK – Guai a chi si azzarda a mentire alla banca. Arriva la “macchina della verità ” a smascherare i clienti insinceri, negandogli la carta di credito, il mutuo per la casa, il fido per cambiare gli elettrodomestici. E non un gadget qualsiasi: il Grande Fratello ingaggiato dalle banche è un prodotto dei servizi segreti russi, eredi del Kgb, lo stesso usato negli interrogatori più severi dei prigionieri. Wall Street non ha remore ideologiche, ben venga il “poligrafo criminale” elaborato dalla polizia segreta di Mosca, se può rimpinguare i profitti delle banche americane “scremando” la clientela migliore.
Nella gara per questi nuovi dispositivi, i russi hanno battuto sul filo del traguardo un illustre concorrente come la Microsoft, che per conto di grandi banche americane sperimenta nuovi “sensori” da installare nei Bancomat della prossima generazione. Citigroup e Deutsche Bank a loro volta stanno facendo dei test su tecnologie futuristiche nelle sedi di New York, Tokyo e Berlino. Ma ora tutti guardano al prodotto russo, che dopo il rodaggio potrà  conquistare clienti in Occidente. Il “Bancomat della verità ” ha cominciato ad essere installato a Mosca dalla Sberbank, istituto di credito a partecipazione statale con la più vasta rete nazionale di sportelli. L’apparecchio è elaborato dallo Speech Technology Center, un’azienda hi-tech che ha tra i suoi clienti i servizi di sicurezza federali, eredi del Kgb. La macchina è il primo interfaccia del consumatore che arriva in agenzia per aprire un conto o chiedere una carta di credito. “Favorisca un documento, piazzi i polpastrelli qui sotto, fissi lo sguardo nella telecamera”, intima la voce registrata.
Fin qui, è la tecnologia d’identificazione biometrica che gli Stati Uniti hanno installato in alcuni aeroporti-pilota, per una clientela di élite che viaggia molto e si è iscritta al programma Global Entry: l’analisi automatica delle impronte digitali e delle pupille consente di aggirare la fila e il controllo dei passaporti. Ma il Bancomat russo va ben oltre. Dopo la routine del controllo d’identità , scatta l’interrogatorio. “Hai un impiego stabile? Hai già  fatto debiti con altre banche?” Queste ed altre domande non sono più rivolte da un impiegato bancario ma dall’apparecchio. Ed è qui che il Bancomat made in Russia usa il “poligrafo”, una macchina della verità  come quelle adottate dall’intelligence russa per gli interrogatori. Senza saperlo, l’innocuo cliente viene sottoposto a una tecnologia che ha fatto le sue prove con centinaia di presunti terroristi ceceni. Intervistato dal New York Times, il vicepresidente della Sberbank Victor Orlovsky assicura che non vi sarà  nessun abuso: i clienti saranno informati di quel che fanno gli apparecchi, quindi potranno rifiutarsi di passare l’esame (e rinunciare al credito). Il direttore dello Speech Technology Center, Dmitri Dyrmovsky, esclude che il cliente avvisato possa ingannare la macchina.
Il suo poligrafo è quasi infallibile, spiega: attraverso l’analisi dello “stress vocale”, delle vibrazioni lungo le pareti della gola e della laringe, intercetta la minima reazione nervosa. Anche dei cambiamenti nel tono di voce che sarebbero impercettibili per il funzionario bancario, vengono registrati e fanno scattare “l’allarme bugia”. Il cliente che mente sulla sua situazione economica è castigato dal Bancomat che boccia il suo dossier. La nuova tecnologia promette meraviglie per i banchieri di tutto il mondo, un po’ meno per i bancari che subiscono un altro assalto delle macchine ai loro posti di lavoro. In quanto ai clienti insolventi, la “macchina della verità ” in America nel 2007 sarebbe stata inutile: le banche sapevano che non potevano permettersi i mutui subprime, erano le direttive dall’alto a imporre di far credito “a chiunque avesse il battito cardiaco”.


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