«Un cambio positivo per la città  catalana»

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Anzi, forse in lieve ritardo: «Dopo 32 anni, è normale che la gente abbia voglia di cambiare. Sarebbe stato opportuno anche nel caso che i socialisti avessero governato bene in tutto questo tempo» . Il sindaco Jordi Hereu dovrà  cedere la poltrona a Xavier Trias, 64 anni, pediatra e sindacalista, candidato di Convergencia i Unià³, la stessa formazione nazionalista dei centro destra che, sei mesi fa, ha strappato ai socialisti anche il governo regionale, ora presieduto da Arturo Mas: «Convergencia i Unià³ avrà  bisogno anche dell’appoggio del Partito popolare, perché a quanto pare non ha raggiunto la maggioranza assoluta — osserva Falcones — ma non c’è alternativa e questo non significa affatto che Barcellona, città  simbolo di libertà  e creatività , perda la sua carica» . Significa invece che un’epoca, l’epoca Zapatero, è definitivamente tramontata anche in Catalogna: «Sì, la crisi economica è stata determinante. Anche se bisogna ammettere che non tutti i 5 milioni di disoccupati sono attribuibili alla politica di Zapatero, è un fatto che le misure del governo non sono state idonee a risollevare la Spagna. Mentre altri Paesi occidentali ci sono riusciti e qualcuno sta addirittura prosperando. Segno che era possibile» . Omaggio dunque a una Catalogna che scivola a destra? «Vedremo come cambierà  con Convergencia i Unià³, ma in fondo si tratta di un ritorno: Jordi Pujol ha retto la Catalogna per vent’anni sotto lo stesso simbolo. Barcellona è sempre rimasta socialista, ma anche qui adesso prevalgono le preoccupazioni per la situazione finanziaria: era necessario trovare nuove soluzioni a questi problemi» . Gli accampamenti di «indignados» in tutta la Spagna, e anche nella centralissima piazza Catalunya di Barcellona, «non hanno prodotto alcun effetto pratico sul risultato — valuta Ildefonso Falcones —. Il “15M”è un movimento interessante, però del tutto utopista, formato da una mescolanza di persone mosse da interessi diversi. Le rivoluzioni popolari trionfano soltanto con la forza e, fortunatamente, questa non mi sembra destinata a radicalizzarsi» . 


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