Il governo dei ribelli: «Rappresentiamo noi la Libia all’Opec»

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BENGASI— L’oro nero della Libia potrebbe avere un nuovo interlocutore: il governo ombra dei ribelli. Il Consiglio nazionale di transizione di Bengasi vorrebbe rappresentare il Paese nella prossima riunione dell’Opec, l’Organizzazione dei paesi produttori di petrolio, che si terrà  a Vienna l’ 8 giugno. La richiesta è ufficiale, come spiega Mahmud Shamman, il responsabile dell’informazione del governo di Bengasi: «Noi vogliamo partecipare ma non sappiamo ancora se l’Opec ci inviterà » , dice. Il nodo sull’eventuale invito sarà  sciolto entro tre-quattro giorni ed è chiaro che un sì sarebbe un riconoscimento politico molto importante considerato il peso determinante del petrolio nella ricchezza della nazione. Sempre Mahmud Shamman sostiene di poter confermare che Shoukri Ghanem, il ministro del Petrolio del Raìs, nonché potente capo del colosso petrolifero libico Noc, è partito per l’Austria, probabilmente per Vienna dove ha una casa e dove ha vissuto molti anni in passato con moglie e due figlie. È da tre giorni che gli insorti parlano di Ghanem in fuga dal regime e del fatto che avrebbe voltato le spalle a Gheddafi. «Ma non ha ancora contattato il Consiglio transitorio» , spiega Shamman, ricordando che qualunque uomo del Colonnello volesse abbandonarlo per passare con i ribelli dovrebbe annunciare il cambio di rotta con una «dichiarazione pubblica » . La presenza di Ghanem in Austria, però, è stata smentita sia dal portavoce del governo libico, Mussa Ibrahim, secondo il quale il ministro è in missione all’estero, con tappe in Tunisia, Europa ed Egitto, sia dal portavoce degli Esteri austriaco Peter Launsky-Thieffenthal. E un «non è vero» arriva anche per gli spostamenti del primogenito, della figlia e della moglie del dittatore segnalati ieri nell’isola di Djerba: il governo tunisino nega che i tre siano stati o che siano passati da lì. E mentre sui vecchi percorsi di fuga della famiglia Gheddafi si susseguono conferme e smentite, si è diffusa una nuova indiscrezione sul «viaggio» della moglie del dittatore, Safiya Farkash e di sua figlia Aisha. La riferiscono i media polacchi citando informazioni che arrivano dalla Libia: le due donne avrebbero lasciato Djerba e si sarebbero imbarcate su un volo per Varsavia, dove avrebbero già  trovato una sistemazione. La voce è stata smentita dal ministero degli Esteri polacco. Il governo di Tripoli continua a negare che figli e moglie del dittatore si sianomai allontanati e smentisce anche la defezione del ministro del Petrolio: «Shoukri Ghanem è al suo posto, al lavoro. E se è fuori dal Paese tornerà » , ha fatto sapere seccato da Tripoli Khaled Kaim, viceministro degli Esteri di Gheddafi. E ha detto di più, Kaim: «Il discorso vale anche per i membri della famiglia del leader… sono ancora qui in Libia. Dove altro dovrebbero essere?» . Nessuna dichiarazione, da Tripoli, sulle condizioni della città  che secondo fonti dei ribelli sarebbe stremata dalla mancanza di cibo, medicine, benzina, acqua. Tutto questo mentre gli aerei della Nato bombardano di continuo. Un C-130 dell’Aeronautica italiana ha sganciato in queste ultime ore anche «armi» inoffensive: volantini per la popolazione dai contenuti antiregime. 


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