”Disabili abbandonati dallo Stato”: Anffas proclama lo stato di crisi

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ROMA – “Le persone con disabilità  e le loro famiglie sono state lasciate sole dallo Stato e dalle istituzioni e sono ora in una condizione critica”. La denuncia è dell’Anffas, che proclama ufficialmente lo “stato di crisi nazionale” sulle politiche per le persone con disabilità  e loro famiglie in Italia, e si prepara ad istituire unità  di crisi a livello nazionale, regionale e locale: stato di mobilitazione, dunque, al quale sono chiamati a partecipare le persone con disabilità , le famiglie socie, insieme a operatori, volontari e cittadini. La decisione è stata presa nel corso dell’assemblea annuale dell’Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità  intelletiva e/o relazionale, svoltasi a Rapallo il 14 e 15 maggio scorsi.

“A due anni di distanza dalla ratifica italiana della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità  – spiega il presidente nazionale Roberto Speziale – possiamo affermare che la situazione non è affatto migliorata ma, anzi, sta continuando a peggiorare costantemente: le persone con disabilità  e le loro famiglie sono state lasciate sole dallo Stato e dalle Istituzioni e sono ora in una condizione critica, con a rischio l’esigibilità  dei propri diritti e servizi sempre più scarsi e più costosi a livello di compartecipazione, senza contare i numerosi attacchi mediatici che hanno dovuto e devono fronteggiare quotidianamente”.

La mozione approvata pone in evidenza alcune questioni, chiedendo anzitutto il ripristino delle risorse a favore delle persone con disabilità  e delle loro famiglie, a partire dal Fondo nazionale sulle politiche sociali e dal Fondo nazionale sulla non autosufficienza. Viene chiesta anche la revisione dei livelli essenziali sanitari e sociosanitari fissati nel 2001 e la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali, oltre alla predisposizione di indicazioni programmatiche pluriennali in materia di politiche rivolte alle persone con disabilità . L’Anffas pone anche il problema della omogenizzazione a livello nazionale dei criteri di compartecipazione al costo dei servizi nel rispetto del principio dell’evidenziazione della situazione economica del solo assistito e del contributo economico simbolico e sostenibile. Ancora, l’associazione chiede la revisione del sistema degli accertamenti dell’invalidità  civile, stato di handicap e disabilità  come previsto dall’art. 24 della legge 328/00 e la rivisitazione del piano straordinario delle visite con la consultazione delle associazioni al fine di individuare le strategie per migliorare il sistema. Infine, viene chiesto il ripristino dei pagamenti delle prestazioni senza alcun ritardo per la gestione dei servizi e una nuova convocazione dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità  (istituito con L. 18/09 e convocato ad oggi una sola volta nel dicembre 2010).

L’Anffas mette in rilievo numerosi fatti e episodi preoccupanti, dalle campagne denigratorie mediatiche e politiche ai tagli ai fondi per le politiche sociali, la non autosufficienza e la famiglia, dalla mancata ridefinzione dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) alla mancata definizione dei Leps (Livelli essenziali delle prestazioni sociali): “Si sta innescando – afferma ancora Speziale – un processo che vede schiacciare la dignità  di persone e famiglie che dovrebbero invece essere supportate maggiormente, e per questo dichiariamo lo stato di crisi, auspicando un riscontro positivo”. In ogni caso, puntualizza Speziale – “siamo pronti ad una grande mobilitazione e a manifestare pubblicamente per portare avanti i diritti delle persone con disabilità  e delle loro famiglie”. (ska)

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Tantissime le altre esperienze informali. Libertà  d’azione circoscritta, specialmente per quelle che operano in materia di lavoro e tutela dei diritti. Le autorità  cinesi le contrastano, in alcuni casi collaborano. L’analisi di “Italia Caritas”

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