Socialisti decapitati alle presidenziali

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PARIGI – «È un fulmine a ciel sereno». Martine Aubry sembra un pugile finito al tappeto. Dice poche parole ai giornalisti a Lilla, senza rispondere alle domande. Ma quell’espressione ha un’eco sinistra: Lionel Jospin la impiegò il 21 aprile 2002, subito dopo essere stato eliminato da Jean-Marie Le Pen al primo turno delle presidenziali. E riassume lo smarrimento dei leader socialisti: «Sono stupefatta», dice la ancora la Aubry. «È una terribile notizia», aggiunge Franà§ois Hollande, rivale di Strauss- Kahn nella corsa alla candidatura Ps. La destra reagisce con compostezza, il portavoce del governo chiede di rispettare «la presunzione di innocenza». Resta il fatto politico: l’incriminazione di Strauss-Kahn priva la sinistra del suo leader più credibile, dato da tutti i sondaggi come il grande favorito delle presidenziali dell’anno prossimo.

Per i socialisti la notizia arrivata la notte scorsa da New York è un vero incubo. Dopo anni di litigi e di rivalità  personali, il favore popolare sembrava designare quasi naturalmente un leader di grande qualità  e senza veri concorrenti, malgrado la recente ascesa di Hollande. Oggi, l’incriminazione di Strauss-Kahn terremota il panorama politico, elimina (salvo spettacolari colpi di scena) il più pericoloso avversario di Sarkozy, rischia di riaprire le lotte intestine nel Ps. E se i taccuini dei cronisti si sono riempiti di dichiarazioni, l’essenziale era altrove: nel silenzio dell’Eliseo e dei maggiori leader della destra, sotto sotto contenti di veder sparire dal panorama politico Strauss-Kahn; nei volti terrei, impauriti, tesi dei socialisti, letteralmente increduli. Naturalmente, il sospetto che Strauss-Kahn sia finito in una trappola o che sia vittima di una macchinazione è stato avanzato da qualche outsider del mondo politico, senza però trovare veri sostegni.
Nonostante gli inviti alla prudenza e al «ritegno», i socialisti già  si chiedono come e in quale clima si svolgeranno le primarie. Sono fissate per il 9 e 16 ottobre, ma le candidature andranno presentate fra il 28 giugno e il 13 luglio. Chi scenderà  in lizza? Martine Aubry sarà  costretta a presentarsi. E di fronte a lei ci sarà  l’ex segretario, Franà§ois Hollande, in crescita nei sondaggi e dato adesso come favorito: pacato, serio, pieno di humour, è riuscito a indossare i panni di un candidato credibile. Senza dimenticare Ségolène Royal, che non ha rinunciato alle sue ambizioni ed ha sottolineato «la tristezza davanti alla tragedia personale di un uomo».
Se per i socialisti tutto è da rifare, non è ancora possibile valutare quale sarà  l’impatto dell’affare Strauss-Kahn sull’opinione pubblica. C’è il pericolo che l’immagine del mondo politico ne esca a pezzi e che anche questo episodio vada a rafforzare il populismo di Marine Le Pen, non a caso l’unica ad aver già  dichiarato finita la carriera politica di Strauss-Kahn.

 


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