Giornata del commercio equo: non c’è crisi che tenga

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Un impegno etico, quello del Fair Trade, supportato anche da bilanci che dimostrano che siamo ancora in fase di espansione. Pur nella crisi, ha retto meglio di altri settori grazie alla cultura. Ad un’infinità  di iniziative che nascono dai territori dal fine di promuovere molti produttori dei sud del mondo. E le vendite? Secondo i dati ufficiali diFairtrade Labelling Organizations (FLO) l’organizzazione internazionale che raggruppa i marchi di garanzia, nel 2009 le vendite nel mondo sono aumentate del 15%, oltrepassando i 3,4 miliardi di Euro.

In Italia il dato aggregato dei soci dell’Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale(AGICES) con 79 milioni e mezzo di Euro di fatturato nel 2009 vede una leggera diminuzione del fatturato (- 0,64%) rispetto al 2008 con differenze territoriali dovute ai contesti regionali o alla capacità  di varie realtà  di far fronte alle difficoltà . Ma mentre il commercio equo in Francia è in forte crisi, per l’Italia si tratta di un calo minimo rispetto ad altri settori e “se stimiamo che il commercio equo italiano abbia un fatturato complessivo di circa 100 milioni di euro – ha spiegato Alessandro Franceschini, Presidente AGICES – allora possiamo dire che il 70% è all’interno di un sistema monitorato e certificato che si chiama AGICES che conferma un generale trend positivo”. Dato importante, visto che su circa 350 punti vendita del commercio equo esistenti in Italia, 270 (il 77%) sono gestiti da socie AGICES.

Solo nel 2009, secondo il Rapporto AGICES 2011, le organizzazioni equo solidali hanno garantito uno spazio di lavoro a oltre 1.000 persone, confermano la volontà  d’investire in occupazione stabile con una percentuale del 40% di contratti a tempo indeterminato e investimenti a livello aggregato nazionale per circa 12 milioni e 800mila euro.

Con più di 28.000 soci e 4.700 volontari, il Commercio Equo mostra con forza e convinzione la sua doppia anima: oltre a costruire relazioni commerciali eque e paritarie con i produttori del Sud del mondo, ha investito gran parte delle proprie risorse in attività  di informazione e sensibilizzazione rivolte a cittadini, scuole e istituzioni. “A livello nazionale – continua Franceschini – questo si traduce in più di 900 mila euro investiti per realizzare circa 11.600 ore tra attività  didattiche, incontri pubblici, eventi, campagne”.

AGICES sarà  presente a Mombasa il 22-26 maggio, condividendo alcuni punti fondamentali raggruppati in un “Programma Minimo”(.pdf) che ricorda la necessità  d’innescare un cambio radicale nella governance e nelle strategie di WFTO e l’importanza di puntare sulle azioni che favoriscono unità  e partecipazione del commercio equo e sostenibile valorizzando nel contempo i produttori e le loro realtà .

Ma se a Mombasa si deciderà  il prossimo futuro del Fair Trade l’Italia non è ferma. Anzi. A Saronno lo scorso 7 maggio l’età  adulta del commercio equo. A Pordenone il 14 maggio l’altrametà  festeggia i 20 anni. Auguri. Trento ha inaugurato la seconda bottega Mandacarù in città , la prima del commercio equo italiana dedicata esclusivamente ad abbigliamento, accessori e bigiotteria. Aqui Terme, in concomitanza col decimo compleanno dell’esercizio di via Mazzini, dal 7 al 14 maggio sta festeggiando la settimana del commercio equo e solidale con eventi, degustazioni e spiegazioni riguardanti i progetti che stanno alle spalle dei prodotti. La cooperativa sociale Pangea-Niente Troppo, che da 18 anni si occupa di Commercio Equo e Solidale a Roma, dedica la giornata di domani 15 maggio alle donne. Quotidianità , qualità , solidarietà  e divertimento, sono in questi giorni il denominatore di Equa 2011, fiera ligure del Commercio Equosolidale, che ancora fino a domani offrirà  un’occasione per conoscere tutti i settori in cui l’equo offre alternative concrete di cambiamento per i consumi quotidiani. Infine, se ti senti equo, solidale e creativo allora da questo 14 maggio partecipa al concorso “Stilista per caso”: disegna un total look, cioè un abito e un accessorio. La proposta vincitrice sarà  inserita nella collezione primavera Estate 2012 e prenderà  il nome dello “stilista per caso” che l’ha ideata. Ma comes significa anche campagne. CTM ha aderito alla campagna copromossa dal nostro portale “sulla fame non si specula” a dimostrazione, ancora una volta, che con un forte investimento in cultura non c’è crisi che tenga.



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