Marijuana, denunce più che raddoppiate nel 2010
FIRENZE – Tra il 2009 e il 2010 sono raddoppiate le persone denunciate per uso di marijuana. E’ quanto emerge dai dati del ministero dell’Interno diffusi questa mattina da Franco Corloene, coordinatore dei garanti territoriali per i diritti dei detenuti, durante il convegno di Firenze ‘Il caso Italia: gli effetti della legge antidroga sulla giustizia e sul carcere’.
Se nel 2009 le denunce all’autorità giudiziaria per uso di marijuana sono state 2.951, nel 2010 sono salite a 6.556, facendo registrare un incremento del 122%. Sono aumentate anche le denunce per uso di piante di cannabis, passate da 1.193 a 1.372 (+ 15%). In lieve decremento, invece, le denunce per hashish, passate da 9.261 a 8.102 (- 12,51%).
In linea generale, le persone segnalate all’autorità giudiziaria per reati connessi alla droga, sono aumentate del 7,12%, passando dalle 36.458 del 2009 alle 39.053 del 2010. Di queste 12.006 sono stranieri, mentre 1.139 sono minori. Pressoché immutati gli arresti (da 29.618 a 29.076, decremento dell’1,83%), mentre sono decisamente aumentate le persone in stato di libertà (da 6.467 a 9.577, pari a un + 48%).
E’ evidente, ha commentato Grazia Zuffa, direttrice di Fuoriluogo.it, che “l’irrigidimento del trattamento punitivo verso i comportamenti connessi al possesso di droghe voluto dalla legge Fini-Giovanardi non sembra aver portato ad una diminuzione o anche solo ad un contenimento delle condotte di rilevanza penale”.
“Il peso della legge Fini-Giovanardi grava enormemente sul carcere e sulla giustizia” ha detto Corleone. Basti pensare che “in Italia metà dei detenuti si trova in carcere per fatti attinenti alla droga”. Pertanto, “il sovraffollamento che attanaglia le carceri è dovuto alla presenza di tossicodipendenti e di imputati di piccolo spaccio”. Ecco perché sarebbe necessario apportare “minime modifiche alla legge Fini-Giovanardi per consentire a molti detenuti di uscire dal carcere”. Attraverso tali modifiche, ha aggiunto, potrebbero uscire dalle carceri “quasi metà del totale dei detenuti”, una cifra che si aggira intorno alle 30 mila unità .
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