Lombardia, insufficienti le risorse per il sociale. Protesta delle associazioni
MILANO – Le risorse per gli interventi di carattere sociale in Lombardia per l’anno 2012 sono insufficienti: associazioni in piazza a Milano il prossimo 19 maggio per protestare e chiedere al governatore Roberto Formigoni un impegno concreto per migliorare le cose. A mobilitarsi, come succede anche in altre regioni italiane, sono le associazioni aderenti alla Fish. La Ledha punta ad un confronto, oltre che con il presidente della Regione, anche con l’assessore alla Famiglia, conciliazione, integrazione e solidarietà sociale Giuglio Boscagli e con il presidente del Consiglio Regionale Davide Boni.
In una lettera, l’associazione chiede formalmente alla giunta regionale di assumersi l’impegno di appoggiare le richieste delle associazioni a livello nazionale affinché siano ripristinate, dal governo nazionale, le risorse economiche destinate al Fondo nazionale per le politiche sociali e al Fondo per la non autosufficienza e contemporaneamente procedere per la definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza e dei Livelli Essenziali di Assistenza Sociale. Alla giunta lombarda viene chiesto anche di impegnarsi a compensare con risorse proprie i tagli previsti per il 2011 e 2012 e a confermare quanto erogato in questi anno con il Fondo Sociale regionale per garantire le risorse necessarie alle amministrazioni comunale per finanziare i servizi in atto, e infine a continuare con ancora maggiore determinazione ad attuare quanto previsto nel Piano di Azione Regionale per le politiche in favore delle persone con disabilità , in particolare nella definizione del processo di presa in carico, nella sperimentazione di Livelli Essenziali di Assistenza Sociali regionali e negli interventi a sostegno della vita indipendente.
Ledha afferma che le scelte operate dal governo nazionale “stanno avendo i loro primi effetti pratici nella vita dei cittadini con disabilità che vivono in Lombardia”: la “forte riduzione” del Fondo nazionale per le politiche sociali e l’azzeramento del Fondo per la non autosufficienza, anche se “dispiegheranno i loro effetti nel 2012”, stanno “già condizionando le scelte dei comuni lombardi sul sostegno di servizi essenziali quali l’assistenza domiciliare, i progetti per la vita indipendente, i servizi diurni, le comunità alloggio”. Per l’associazione il taglio “netto e radicale, che interviene sulla spesa destinata ai servizi sociali, già molto bassa nel nostro paese, e che colpisce tutte le persone con disabilità che già oggi vivono o rischiano di vivere in condizioni di emarginazione e di discriminazione” fa sì che “ancora una volta il costo ed il peso dell’assistenza venga scaricato sulle famiglie, senza offrire nessuna speranza di veder riconosciuti i diritti alle pari opportunità ed alla eguaglianza di trattamento affermati dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità , ratificata ormai da due anni anche dal nostro paese”. La richiesta è dunque che le istituzioni prendano “tutti i provvedimenti necessari per rispettare i diritti delle persone con disabilità ”: l’appuntamento del 19 maggio servirà per scandirlo ancora.
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