Pisapia: il cambiamento partirà  da Milano

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MILANO – Diecimila in piazza per Nichi Vendola e Giuliano Pisapia, il candidato sindaco del centrosinistra che ha diviso il palco con il presidente di Sel al grido di «Milano darà  una buona notizia all’Italia, il cambiamento partirà  da qui». Proprio dal feudo del berlusconismo e della Lega – dove Pisapia guarda già  al secondo turno annunciando di voler dialogare «con chi avrà  votato Terzo polo o Movimento 5 stelle» – e da quel voto amministrativo trasformato dallo stesso premier in un test nazionale. Quella che si è ritrovata in piazza, ieri, è stata una folla spontanea ed eterogenea che ha vinto – almeno nei numeri – il confronto con il raduno del Pdl di sabato al Palasharp. Lì, ad ascoltare il Berlusconi erano in 6mila, molti fatti arrivare con i pullman da mezza Italia. Un paragone che non scompone il sindaco uscente Letizia Moratti: «Il Palasharp era pieno». E solo davanti alla constatazione che nel palazzetto le gradinate erano state coperte da teli neri, ammette: «C’era il sole, non è detto che tutti i milanesi siano rimasti in città ». Così come Letizia Moratti glissa sull’allarme lanciato da Umberto Bossi sulla necessità  di vincere al primo turno per non rischiare al ballottaggio: «Bossi fa benissimo a spronare tutti i candidati a lavorare per il successo». 

È un fuoco di parole il comizio di Vendola, che guarda alla fine del berlusconismo «nella città  che ne è stata capitale». Che confronta la gente che ha davanti con quella che c’era sabato e commenta: «Berlusconi era triste e nervoso, forse perché il leader populista rischia di rimanere senza popolo». Alterna in più di un’ora temi nazionali – e bordate alla Lega, alla campagna anti-referendaria del governo, alle battute sessiste dei ministri – e milanesità  varie: la sicurezza, le periferie, i fallimenti della Moratti. Pisapia incita la sua piazza: «Ci riprenderemo Milano, ve lo garantisco. Milano avrà  un sindaco di sinistra». E martella sulla necessità  di portare alle urne gli indecisi e il partito degli astensionisti. Fuoco alto anche sulla Lega, da Vendola: «I meridionali che preferiscono sono quelli della ‘ndrangheta», accusa. Gli risponde il leghista Salvini: «La sinistra alla barese è senza vergogna, Vendola dà  lezioni ma la sanità  pugliese ha miliardi di debiti».
Silvio Berlusconi esonda anche dal Tg regionale dove assicura che, in caso di vittoria, il prossimo vicesindaco sarà  della Lega. Un siluro per lo storico numero due di Palazzo Marino Riccardo De Corato e una grana in più per la Moratti. Che però ieri si è messa al fianco del premier dopo le sparate contro i pm. Perché, ha detto la Moratti «pur nel rispetto della magistratura, umanamente capisco il presidente».

 


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