Lampedusa: barcone contro scogli, 500 migranti in mare, salvati

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LAMPEDUSA – Proveniva dalla Libia, secondo quanto riferiscono alla Guardia di Finanza, il barcone che alle 4.10 si é infranto sugli scogli appena davanti al porto di Lampedusa. Gli immigrati a bordo sarebbero stati circa 500. “Sono in corso le ricerche di eventuali dispersi – aggiungono le Fiamme gialle – ma sembra che non ci siano vittime”. Sulla barca erano riusciti a salire anche tre finanzieri: “stavano dirigendo verso l’imboccatura del porto quando il timone si è improvvisamente rotto impedendogli di virare verso sinistra”. Il barcone si è così incagliato e “solo grazie alla perizia dei finanzieri che hanno matenuto la marcia ingranata la barca non è stata ripetutamene sbattuta sugli scogli”. Tutti i soccorritori si sono buttati in mare: finanzieri, uomini della capitaneria, carabinieri, poliziotti, volontari. Tra i migranti molte donne, anche incinte, e bambini.

MARONI,A LAMPEDUSA PROFUGHI NON RIMPATRIABILI – “Gli ultimi sbarchi a Lampedusa, oltre 1.500, sono tutti profughi non rimpatriabili, partiti dalla Libia a causa della guerra”: lo ha affermato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, in una dichiarazione. “Il flusso di clandestini dalla Tunisia – ha aggiunto Maroni – si è invece praticamente fermato, grazie all’accordo da me firmato il 5 aprile con il governo di Tunisi”.

ARRIVATO ALTRO BARCONE CON 800 MIGRANTI Poco prima che il barcone con oltre 300 migranti si incagliasse in prossimita’ del porto, a Lampedusa e’ arrivata l’altra imbarcazione che era stata segnalata ieri pomeriggio: 800 i migranti a bordo, tra cui 138 donne e 12 bambini.

BARCONE NAUFRAGA DAVANTI ALLA LIBIA, OLTRE 600 A BORDO, DECINE MORTI – Un barcone con oltre 600 migranti é naufragato all’alba di ieri mattina davanti alle coste libiche, nei pressi di Tripoli. Nell’incidente sarebbero morti decine e decine di migranti; altri si sarebbero salvati raggiungendo a nuoto la riva. L’imbarcazione sarebbe infatti colata a picco subito dopo la partenza, a poche decine di metri dalla spiaggia, perché sovraccarica. Secondo le testimonianze raccolte dal giornalista somalo Aden Sabrie, che collabora con la Bbc, sarebbero stati recuperati 16 cadaveri di suoi connazionali, tra cui alcune donne e tre neonati, mentre altri 32 risultano ancora dispersi. Ma il numero complessivo delle vittime, provenienti anche da altri paesi dell’area sub sahariana, sarebbe di gran lunga superiore. La notizia del naufragio è stata confermata al giornalista della Bbc anche dall’ambasciatore somalo in Libia, Mohamed Abdiqani. Secondo una prima ricostruzione, attraverso le testimonianze di alcuni sopravvissuti, il barcone con oltre 600 migranti sarebbe partito un’ora dopo un’altra “carretta” che aveva un numero analogo di persone a bordo. Quasi certamente si tratta dell’imbarcazione con 655 profughi approdata in nottata a Lampedusa dopo essere stata soccorsa a circa venti miglia dall’isola dalle motovedette della Guardia Costiera. La notizia si è subito diffusa nel centro di prima accoglienza di Lampedusa, provocando commozione e sgomento. Una donna somala giunta ieri sta piangendo dopo avere appreso telefonicamente da alcuni parenti che il figlio, partito con il secondo barcone, sarebbe tra le vittime.


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