“Quasi tutte le missioni hanno un termine il testo leghista però va scritto meglio”

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ROMA – Gaetano Quagliariello – vicecapogruppo del Pdl al Senato – è tra i “pontieri” che trattano con la Lega sulla Libia. Cosa pensa delle posizioni del Carroccio? «È necessario evidenziare due coordinate: la prima è il rispetto delle alleanze storiche dell’Italia e gli impegni che derivano dalla sua partecipazione agli organismi internazionali. La seconda è la volontà  di difendere i legittimi interessi nazionali all’interno di questo orizzonte. La mozione della Lega rispetta entrambi questi presupposti. Poi ci possono essere aspetti su cui discutere. Al testo della Lega, ad esempio, si potrebbero applicare integrazioni e sfumature che però non toccano la sostanza del discorso». Quali? «Alcuni dei sei punti avanzati dal Carroccio, in particolare quello sulla tempistica e quello sui finanziamenti, possono essere precisati e scritti meglio. Si tratta di una valutazione che potrebbe essere condivisa con il metodo che abbiamo sempre usato: nei giorni precedenti al primo voto sulla Libia tra noi e la Lega c’erano differenze più pronunciate rispetto a quelle di oggi, ma poi ci siamo riuniti, abbiamo discusso e siamo arrivati a una posizione comune». Proprio oggi vi incontrerete con i vertici parlamentari della Lega: ci sarà  un accordo? «Credo di sì». Quale sarà  la “quadra”? «Lo decideremo insieme. Auspico che si arrivi ad una risoluzione di maggioranza che abbia come base il ragionamento svolto dal documento della Lega». Ovvero? Come arrivare ad un’intesa sul limite temporale e finanziario? «Quasi tutte le missioni hanno un limite temporale: l’ha avuto l’Iraq e ce l’ha l’Afghanistan. Mi sembra poi legittimo chiedere che i bombardamenti non siano un ulteriore gravame per la finanza pubblica». Vede un deterioramento dei rapporti tra Berlusconi e Bossi e tra i due partiti? «No, i rapporti in Parlamento tra Lega e Pdl si fondano su solide basi e su una radicata stima personale tra le due classi politiche. Sono cose che non vengono meno per una discussione seria e che deve essere approfondita ma che certo non può compromettere tutto». Lei infonde sicurezza sull’happy end: pensa che la Lega si stia solo smarcando per prendere più voti alle amministrative? «Non c’è dubbio che sotto elezioni ci sia una legittima concorrenza e conflittualità  che porta a rafforzare le differenze, fa parte dell’ordinaria dialettica politica. Ma le diversità  tra Pdl e Lega si collocano nello stesso orizzonte, cosa che invece non accade nell’opposizione dove la situazione è ben più seria: il Pd è a favore dell’intervento mentre l’Idv è nettamente contrario». Anche la Lega era contro i raid e ora chiede di vincolarli. «Una cosa sono i bombardamenti, un’altra è l’intervento: dire che devono avere un limite significa accettare il vincolo esterno della coalizione internazionale».


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