No a topless, panni stesi e piedi nudi. Pavia diventa la capitale dei divieti
PAVIA – “Non vogliamo trasformare Pavia nella città dei divieti. Non abbiamo nessuna volontà persecutoria”. La precisazione di Alessandro Cattaneo, giovane sindaco del Pdl, 31 anni, una laurea in Ingegneria e lo sforzo di apparire il più possibile liberal, appare un fragile argine allo tsunami di norme restrittive, curiose, stravaganti fino alla comicità , che si è abbattuto sulla cittadina padana con l’approvazione del nuovo regolamento di polizia municipale, appena passato in consiglio comunale. Ce n’è per tutti i gusti. Si va dal divieto al topless sulle spiagge del Ticino a quello di girare a piedi nudi per la città . Dal divieto di ammaestrare animali di ogni genere su strade e piazze a quello di dare da mangiare a piccioni o gatti randagi. Dalla multa a chi oserà stendere i panni, se è possibile vederli dalla strada, al divieto di aggiustare la macchina sul suolo pubblico, se non in caso di emergenza. Fino all’elencazione di orari precisi per la battitura dei tappeti (dalle 9 alle 11 del mattino, se il balcone non è affacciato su strada o piazza). E così via.
“Un regolamento a dir poco esagerato. Una vera e propria cultura del divieto – commenta dall’opposizione Fabio Castagna, consigliere comunale del Pd. – Troppe regole alla fine diventano praticamente inattuabili, visto che per farle rispettare sarebbe necessario un esercito di vigili urbani, mentre il loro organico è ridotto all’osso. Norme spesso difficilmente comprensibili, che in qualche caso potrebbero perfino aumentare le liti tra vicini. Ce n’è una che dice, per esempio, che “sulle proprietà private non si possono mettere cose che rechino danno al decoro”. Ma cosa si intenda per decoro non è specificato”. Una valanga di norme che riapre un interrogativo: fino a che punto sia giusto che i Comuni regolamentino la vita dei cittadini, dopo che la Corte di Cassazione ha messo in dubbio la legittimità del provvedimento del Ministero dell’Interno che dà ai sindaci più potere di sanzione.
Il sindaco Cattaneo si difende spiegando che il nuovo regolamento è in realtà molto più permissivo di quello precedente, fatto dal commissario prefettizio nel 2009. “Abbiamo perfino allungato l’orario in cui, il mercoledì, il venerdì e il sabato, i bar possono vendere birra. Prima era consentito fino alle 23, adesso in quei tre giorni si potrà fino all’una di notte. Per una città come la nostra, popolata da 25 mila studenti universitari, mi sembra una grande apertura. Abbiamo anche diminuito l’entità di molte sanzioni. Però è evidente che dobbiamo dare alla polizia municipale tutti gli strumenti per poter intervenire e limitare gli eccessi quando è necessario”.
La scelta di vietare il topless sulle rive del Ticino, con una multa dai 100 ai 500 euro, appare però a molti un passo indietro, visto che è ormai una pratica normalmente diffusa nei mesi estivi sulle spiagge. Una decisione che il sindaco di Pavia intende mitigare con un annuncio: “Mi riprometto in futuro la possibilità di destinare aree specifiche all’interno delle quali le donne potranno stare a seno scoperto”.
La mappa dei divieti, comune per comune
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