L’autobiografia di Ceausescu

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E’ la straordinaria “Autobiografia di Nicolae Ceausescu”, 3 ore di sole immagini ufficiali, dei cine e telegiornali o girate per il piacere privato del dittatore. A differenza del nostro “Silvio forever” non c’è nessun commento alle inquadrature approvate da colui che si faceva chiamare “Conducator” o “Genius din Carpati”. Ma il montaggio riesce a rendere ancora più angosciosa la storia di un imbarbarimento progressivo e allucinato che per decenni il popolo rumeno non seppe fermare. Il documentario di Andrej Ujica risulta agghiacciante, nell’accumularsi di una propaganda tronfia e miserabile. Soprattutto quando si vede come questo ometto insignificante, ignorante e crudele, fosse accolto trionfalmente non solo da Breznev e da Mao, ma anche dai presidenti americani Carter e Ford e dalla Regina d’Inghilterra coi suoi più preziosi diademi. La televisione rumena, ridotta solo a due ore al giorno, dedicava 90 minuti al suo presidente e questo straripare della sua immagine fu la sua rovina: perché l’eccesso di esposizione alla fine concentrò su di lui l’odio di quel popolo che agli inizi l’aveva tanto amato.


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«Chiamo dunque estetica la facoltà  che l’uomo ha in sé di accorgersi e scoprire il bello e il brutto, il piacevole e lo spiacevole, il sublime e il triviale, nella sua persona e nelle cose, e di tradurre questa percezione in un nuovo mezzo di piacere»

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