Commenti razzisti su Porto Rico: poco convincenti le smentite da Trump
Donald Trump, in un’intervista con Sean Hannity della Fox News, ha cercato di prendere le distanze da Tony Hinchcliffe che al comizio-evento al Madison Square Garden ha fatto battute razziste su Porto Rico, definito “un’isola di spazzatura galleggiante nell’oceano”
“Qualcuno ha detto che c’era un comico che ha fatto battute su Porto Rico o qualcosa e io non ho nessun’idea di chi sia. Mai visto, mai sentito parlare di lui e non lo voglio sentire”. Con queste parole Donald Trump, in un’intervista con Sean Hannity della Fox News, ha cercato di prendere le distanze da Tony Hinchcliffe che al comizio-evento al Madison Square Garden ha fatto battute razziste su Porto Rico.
Anche Danielle Alvarez, consigliera della campagna di Trump, ha preso le distanze da Hinchcliffe, spiegando che “la battuta non riflette le posizioni del Presidente Trump né quelle della campagna”. Spiegazioni poco convincenti perché tutti i discorsi presentati al Madison Square Garden sono stati controllati dalla campagna di Trump. Difatti, è stata eliminata un’asserzione che si riferiva a Kamala Harris con un termine super offensivo in inglese che inizia con la lettera “c”, spiegato poi che si riferiva alla vicepresidente come “comunista”.
Il problema però è che tutti hanno sentito le parole del comico Hinchcliffe, non solo i 20 mila presenti al Madison Square Garden, ma anche in televisione e ovviamente in numerosissimi video. Hinchcliffe ha fatto parecchie battute offensive sugli afro-americani, ebrei e latinos. Il colpo più basso però è emerso quando ha descritto Porto Rico come “un’isola di spazzatura galleggiante nell’oceano”, senza accorgersi che nessuno dei presenti lo abbia trovato comico.
Molti però lo hanno trovato offensivo e si sono fatti sentire specialmente personalità di Porto Rico. Alexandria Ocasio-Cortez, parlamentare di New York, la cui madre è nata a Porto Rico, ha classificato le parole di Hinchcliffe “super sconvolgenti”. Membri dello spettacolo come Ricky Martin e Jennifer Lopez hanno reagito postando sui loro social che le parole di Hinchcliffe “riflettono ciò che loro pensano” dei portoricani. Anche il rapper Bad Bunny, residente del Porto Rico, ha rilasciato un video nel suo account di Instagram. Bunny ha detto che nel 2017, quando l’isola dei Caraibi fu colpita dall’uragano Maria, Trump “abbandonò i residenti” offrendo loro semplicemente asciugamani di carta e insulti”. Bunny è meno noto di Martin e della Lopez ma ha un fortissimo seguito di 45 milioni di fan.
La pubblicità negativa causata da Hinchcliffe potrebbe essere politicamente pericolosa per Trump. Più di 500 mila portoricani risiedono in Pennsylvania e altre migliaia in Georgia e Arizona. Questi Stati potrebbero essere vinti da Harris o Trump con margini risicati e il voto dei portoricani potrebbe risultare decisivo. Qualcosa starà succedendo perché Trump ha già mandato messaggi asserendo che in Pennsylvania vi sono irregolarità elettorali. Alcuni analisti hanno ipotizzato che i sondaggi interni lo abbiano spinto a spianare il terreno per strillare alla frode in caso di sconfitta.
La campagna di Trump ha cercato di spiegare il linguaggio offensivo di Hinchcliffe come anomalia. Si tratta proprio del contrario. Un altro dei partecipanti al Madison Square Garden, l’imprenditore Grant Cardone, ha suggerito che la vicepresidente sia una donna di facili costumi e un altro partecipante l’ha definita come l’anticristo. Il conduttore radiofonico Sid Rosenberg ha etichettato Hillary Clinton di essere una “pu….na” attaccando tutti i democratici di essere “degenerati”. Rudy Giuliani, l’ex sindaco di New York, ha detto che la Harris “sta con i terroristi” nel conflitto Israele-Gaza. Il figlio di Trump, Donald Junior, ha detto che i democratici vogliono “rimpiazzare gli americani con migranti”.
Questo linguaggio volgare sentito al Madison Square Garden non è tanto diverso da quello usato da Trump nei suoi comizi. In non poche occasioni Trump ha insultato la Harris di essere stupida, incapace e persino “una vicepresidente di m….da”. Il candidato repubblicano ha descritto gli Stati Uniti come un paese di spazzatura, attribuendo la colpa alla Harris.
Joe Biden, il presidente in carica, ha reagito al commento di Hinchcliffe, asserendo che l’unica “spazzatura” che lui vede è quella dei sostenitori di Trump. Una gaffe che è stata poi corretta asserendo che si riferiva solo ai sostenitori sul palco al Madison Square Garden. I repubblicani hanno subito spolverato una simile asserzione fatta da Hillary Clinton durante la campagna presidenziale del 2016. La Clinton, in un momento di poca astuzia politica, disse che i sostenitori di Trump erano “a basket of deplorables” (un paniere di gente deplorevole). La Harris non è caduta in una simile trappola nella sua intervista con Bret Baier della Fox News. Rispondendo a una domanda dell’intervistatore se i sostenitori di Trump fossero stupidi, la Harris reagì con astuzia politica e sincerità che non direbbe mai “una cosa simile sugli elettori americani”.
Il concetto della spazzatura sembra essere divenuto un tema essenziale della campagna di Trump. Proprio in questi giorni la campagna ha rilasciato un video in cui si vede Trump con l’uniforme di un netturbino che entra in un camion di spazzatura. Stenta ad entrarci con qualche problema della maniglia della porta ma finalmente vi riesce. Il problema per lui è che non entra dalla portiera dell’autista ma da quella del passeggero. La campagna di Trump ha sbagliato? Forse è lui parte della spazzatura non quello che la pulisce?
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* Domenico Maceri, PhD, è professore emerito all’Allan Hancock College, Santa Maria, California. Alcuni dei suoi articoli hanno vinto premi della National Association of Hispanic Publications
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