Gaza: il volontario e pacifista italiano Vittorio Arrigoni è stato ucciso

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Huwaida ‘Arraf, co-fondatrice dell’International Solidarity Movement (ISM), ha confermato che il corpo di Vittorio è stato identificato dallo staff locale dell’organizzazione. “Vittorio ha dimostrato di essere più palestinese dei criminali che lo hanno assassinato” – ha commentato ‘Arraf. Sarebbero stati qrrestati due membri del gruppo di ultra radicali salafiti legati ad Al Qaeda che accusavano il nostro connazionale di “diffondere i vizi occidentali”. L’ultimatum dei sequestratori, lanciato con un filmato su internet, scadeva nel pomeriggio di oggi.

Arrigoni era arrivato a Gaza nell’agosto del 2008 come inviato del Manifesto dove aveva documentato l’operazione Piombo Fuso denunciando che “Checchè vadano ripetendo i comunicati diramati dai vertici militari israeliani, e ripetuti a pappagallo in Europa e Usa dai professionisti della disinformazione, sono stato testimone oculare in questi giorni di bombardamenti di moschee, scuole, università , ospedali, mercati, e decine e decine di edifici civili”. “La situazione è davvero da catastrofe innaturale, un cataclisma di odio e cinismo piombato sulla popolazione di Gaza come piombo fuso, che fa a pezzi corpi umani, e contrariamente a quanto si prefigge, compatta i palestinesi tutti, gente che fino a qualche tempo fa non si salutava nemmeno perchè appartenenti a fazioni differenti, in un corpo unico”.

Arrigoni ha partecipato a diverse azioni in favore della popolazione della Striscia di Gaza e alla ‘Freedom Flotilla’ per portare aiuti alla popolazione di Gaza e far accendere l’attenzione dei media mondiali sui drammi della sua popolazione “tenuta in ostaggio da Israele”. .

Nei giorni scorsi il sito stoptheism.com, avverso all’International Solidarity Movement, aveva indicato Vittorio (“Utopia”) come bersaglio numero uno per le forze armate israeliane. Il sito riportava un identikit completo, con immagini e e dettagli per identificarlo, tra cui il tatuaggio sulla spalla. Poco dopo il rapimento, prontamente, il sito avrebbe fatto sparire il macabro annuncio di condanna a morte precedentemente diramato – riportano fonti dalla bacheca sul suo facebook.

La redazione di Unimondo si unisce allo sconcerto degli amici e di tutti gli attivisti per il barbaro assassinio. Ciao Vittorio! Restiamo umani, sempre!


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