Piano di aiuti per Lisbona Via agli stress test bancari

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Accogliendo l’Sos di Lisbona le autorità  sperano di arginare il rischio-contagio verso i paesi più deboli di Eurolandia, Spagna in testa. Contemporaneamente l’Eba, l’autorità  bancaria europea guidata dall’italiano Andrea Enria, annuncia che saranno 90 le banche Ue ad essere sottoposte alla nuova e più rigida tornata di stress test. Di queste, 5 sono italiane: Unicredit, Montepaschi, Intesa, Banco Popolare e Ubi banca, come lo scorso anno. Tutte dovranno superare lo choc ipotizzato in un uno scenario avverso con un requisito patrimoniale, il cosiddetto core Tier 1, che sale dal 4 al 5%, come negli Usa. I risultati sono attesi entro giugno. Sono le decisioni di maggior rilievo prese dal vertice Ecofin tra i ministri Ue, riuniti nel castello di Godollo, vicino Budapest. In entrambe i casi il fattore-tempo è cruciale. Per il Portogallo, le autorità  Ue vogliono chiudere la partita prima delle elezioni politiche di giugno e prima delle prossime aste di titoli di stato. Per le banche, l’intenzione è di concludere i test in fretta per poi realizzare il rafforzamento patrimoniale. Il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, sostiene che le aziende italiane devono muoversi addirittura prima dell’esito dei test. Al summit interviene come presidente del Financial Stability Board. Ai colleghi spiega che sta predisponendo nuove regole per le agenzie di rating, paletti per lo shadow banking (il sistema bancario-ombra che secondo il ministro Tremonti ha un giro d’affari pari a quello ufficiale), tetti per i superbonus dei manager e norme per gli istituti troppo grandi per fallire: un rapporto è atteso per luglio. A Lisbona i ministri Ue chiedono sacrifici, riforme e privatizzazioni; vogliono che al rigore si impegni anche l’opposizione. «Ora per il Portogallo inizia un duro lavoro», sintetizza Jean Claude Trichet, presidente della Bce. Sul piano pratico: due terzi degli aiuti verranno fondo salva-stati Ue e un terzo dal Fmi. Il precedente piano di austerità , bocciato dal parlamento portoghese «sarà  solo un punto di partenza», assicura il ministro dos Santos. La decisione di rendere piu’ severi gli stress test colpisce principalmente gli istituti tedeschi, a lungo critici sui criteri usati. Tutte le banche italiane interessate, tranne Unicredit, hanno fatto o stanno per predisporre aumenti di capitale, come chiesto da Draghi.


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