Istat: giù propensione a risparmio e potere d’acquisto

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Nella media del 2010 la riduzione della propensione al risparmio deriva da un aumento del reddito disponibile delle famiglie dello 0,9 per cento rispetto al 2009 e da una crescita piu’ consistente (+2,5 per cento) della loro spesa per consumi finali. Nell’ultimo trimestre dell’anno, invece, la crescita del reddito disponibile rispetto al trimestre precedente (+1,4 per cento) e’ stata superiore a quella registrata dalla spesa per consumi (+0,8 per cento), il che ha determinato l’aumento congiunturale del tasso di risparmio. Sempre nell’ultimo trimestre del 2010 il potere di acquisto delle famiglie (cioe’ il reddito disponibile delle famiglie in termini reali) e’ aumentato dello 0,8 per cento rispetto al trimestre precedente, tornando sui livelli registrati alla fine del 2009. Ciononostante, nel complesso del 2010 le famiglie hanno subito una riduzione del loro potere d’acquisto dello 0,6 per cento; nel 2009 la perdita di potere d’acquisto era stata molto piu’ elevata e pari al 3,1 per cento.

Nel 2010 il tasso di investimento delle famiglie (definito dal rapporto tra gli investimenti fissi lordi, che comprendono gli acquisti di abitazioni e gli investimenti strumentali delle piccole imprese classificate nel settore, e il reddito disponibile lordo) si e’ attestato all’8,9 per cento, 0,2 punti percentuali in piu’ rispetto al 2009, grazie alla crescita del 3,8 per cento degli investimenti. Nel quarto trimestre 2010 il tasso di investimento, calcolato sui dati destagionalizzati, si e’ attestato all’8,9 per cento, 0,2 punti percentuali in meno rispetto al trimestre precedente, a causa della riduzione dello 0,4 per cento degli investimenti delle famiglie. (DIRE)

 

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