Turchia. In cella per una battuta la popstar Gulsen
La cantante era già nel mirino per le sue posizioni a favore dei diritti Lgbtq
«Incitamento all’odio e all’ostilità». Con questa accusa in Turchia è stata arrestata Gulsen Bayraktar Colakoglu, 46 anni, star del tecno-pop turco nota semplicemente come Gulsen. Il suo “crimine” un video in cui durante un concerto scherza sulla «perversione» come prodotto dell’educazione ricevuta nelle scuole religiose dell’Imam Hatib, una sorta di istituto statale professionale per Imam.
La cosa ha destato parecchio scandalo all’interno dell’Akp, il partito di maggioranza del presidente Recep Tayyip Erdogan. E Gulsen, che era già stata messa nel mirino dai conservatori per le sue prese di posizione pro-Lgbtq, è finita in cella. Una corte di Istanbul ha disposto che ci resterà, in attesa di processo. Indignazione sulle reti sociali e in una parte dell’opinine pubblica turca.
* Fonte/autore: il manifesto
Photo by ANF News
Related Articles
Non solo Gaza. Il crimine della guerra e la comoda etichetta del terrorismo
Il ‘crimine del silenzio’ era stato indicato, da Bertrand Russell e Sartre, in un’altra era di civiltà, come quello commesso, e intollerabile, dagli Stati. Kurdi e palestinesi rappresentano oggi l’attualità di questo crimine trasversale
Libia. Strage di migranti, 20 morti di sete nel deserto
Un report della Commissione d’inchiesta indipendente sulla Libia del Consiglio per i Diritti umani delle Nazioni unite parla di «crimini contro l’umanità» commessi ai danni dei migranti nel Paese
Caserta. Richiedenti asilo, l’ex Canapificio manifesta contro i tagli del Viminale
Sprar. Gli attivisti, con le suore di Casa Rut e l’amministrazione, gestiscono uno Sprar da 200 posti