«Creare eserciti regionali» Un coro di no alla Lega

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MILANO — La Lega evoca gli eserciti regionali. Ma la proposta suscita un coro di no. E, quasi, rimane senza padre. L’iniziativa è dei deputati padani in commissione Difesa, primo firmatario l’ingegnere bellunese Franco Gidoni. Nella relazione alla proposta di legge si parte ricordando la Guardia nazionale statunitense, e le difficoltà  conseguenti all’assenza in Italia di un tale istituto che deve essere «di concorso nelle attività  di protezione civile e di mantenimento dell’ordine pubblico» . Di qui, la proposta: una «milizia» il cui reclutamento dovrebbe avvenire su base regionale, a cui gli appartenenti — — un migliaio per ciascuna delle venti regioni italiane — dovrebbero prestare servizio per un mese all’anno. Dotati di «armamento di tipo leggero» , i volontari sarebbero agli ordini di un comandante generale del corpo che risponde al Consiglio dei ministri, e di venti comandanti regionali che fanno capo al rispettivo presidente della Regione. La proposta è sottoscritta da tutti i deputati della Lega, cosa che accade di frequente. In questo caso, tuttavia, manca la firma del capogruppo Marco Reguzzoni. Che prende in qualche modo le distanze. Definisce sì la proposta «un’idea intelligente» che spera possa ottenere l’adesione «di tutti i partiti» . Ma precisa anche che l’assenza della sua firma non è certo frutto di distrazione ma serve a «sottolineare il fatto che in ogni caso la Lega non considera la proposta strategica» . Nel frattempo, infatti, la proposta del Carroccio, piovuta in mezzo a dibattiti già  incandescenti e in un momento in cui le tensioni della maggioranza sono tangibili, raccoglie poco consenso. A partire dal centrodestra. Lo stop più autorevole arriva dal ministro della Difesa (nonché coordinatore pdl) Ignazio La Russa. Che da Abu Dhabi osserva: «In ogni Paese, anche il più federalista del mondo, l’esercito non viene mai regionalizzato o parcellizzato. È una delle caratteristiche dello Stato unitario. I compiti che normalmente si attribuiscono allo Stato centrale, come si chiama negli Stati federali, comprendono sempre la Difesa» . Ma anche la governatrice del Lazio Renata Polverini alza le spalle: «Mi sembra un altro momento di estrema fantasia della Lega» . Le opposizioni sono meno tenere. Francesco Boccia, il pd più dialogante con il Carroccio, avverte: «Ci aspettiamo che Bossi e Calderoli prendano le distanze: tempo fa hanno voluto giocare a fare le ronde, se vogliono insistere così lo dicano, perché salta tutto, anche il tavolo del federalismo» . Mentre il segretario Udc Lorenzo Cesa definisce l’iniziativa «grottesca provocazione» e pure «pagliacciata» . Per i finiani commenta Adolfo Urso: «Una sciocchezza propagandistica paragonabile solo a quella delle ronde cittadine» . Quanto all’Italia dei valori, il capo dei deputati Massimo Donadi parla di «ultima follia leghista» , che secondo il leader dei Verdi Angelo Bonelli «serve soltanto a distrarre l’opinione pubblica da ciò che sta avvenendo in Libia e dal fallimento del governo» . Il primo firmatario, Franco Gidoni, scuote la testa: «La proposta è maturata adesso soltanto perché è la nostra risposta a un provvedimento del tutto analogo presentato dal collega del Pdl Edmondo Cirielli. Che prevede, così come il nostro, il reclutamento su base regionale. L’idea è soltanto quella di disporre di una forza di volontari addestrati per non distogliere le forze armate tradizionali da compiti piu routinari» . Conclude Gidoni: «È vero però che per noi il provvedimento non è strategico» . Ma Cirielli, chiamato in causa, non ci sta proprio: «La mia è una proposta ben diversa» .


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