Napoli. Corteo del Movimento migranti e rifugiati per il Permesso d’emergenza

Napoli. Corteo del Movimento migranti e rifugiati per il Permesso d’emergenza

Loading

In 2mila si sono presentati ieri mattina in corteo davanti la prefettura di Napoli. A 13 mesi dalla sanatoria voluta dall’allora ministra Bellanova, la maggioranza delle richieste risulta inevasa. Solo a Napoli, su oltre 19mila domande, sono state convocate meno di 100 persone. Il Movimento migranti e rifugiati ha ottenuto l’impegno della prefettura a fissare un appuntamento con l’ufficio immigrazione per discutere del permesso di soggiorno d’emergenza, valido per tutte le categorie di lavoratori stranieri (non solo per agricoltura, colf o badanti), di tutele e accesso alla Sanità pubblica a cominciare dai vaccini.

Uscire dalla clandestinità per fermare lo sfruttamento. Ieri sono stati effettuati gli arresti di 6 imprenditori agricoli e un caporale per sfruttamento della manodopera: 150 bracciati migranti trattati come schiavi nelle campagne del foggiano. Nessuna possibilità di fare una pausa, l’acqua da bere presa da un pozzo non potabile. Le imprese agricole coinvolte sono finite in amministrazione giudiziaria. Si tratta di aziende con un giro di affari pari a due milioni di euro mentre ammonta a un milioni di euro il valore dei beni, mobili e immobili, sequestrati.

Le indagini sono iniziate nel marzo dello scorso anno dopo la denuncia di due braccianti. Una cooperativa di Orta Nova (Foggia) «si comportava come un’agenzia interinale, assumendo i lavoratori ma eludendo i controlli e consentendo lo sfruttamento illecito di manodopera. Era una società schermo». Ai braccianti, pagati o 5 euro all’ora o 4,50 euro per cassone, venivano «tolti 50 centesimi per ogni inadempienza come un pomodoro sporco di terra o una cassetta sistemata male». Per controllarli nei campi, i lavoratori venivano videoregistrati perché «l’obiettivo era far sì che producessero il più possibile».

* Fonte: Adriana Pollice, il manifesto



Related Articles

ArcelorMittal, lotta di classe in Ucraina

Loading

Dal 27 marzo è in atto in tutto il Paese un vasto movimento di scioperi che dagli operai delle acciaierie ArcelorMittal si è esteso ai ferrovieri e ora ai minatori che protestano in piazza a Kiev

Gli operai della Ast paralizzano l’Autosole il governo li convoca. “Solo così ci ascoltano”

Loading

la discussione sul piano industriale della Thyssen, che prevede 290 esuberi (141 sono già usciti volontariamente), ripartirà subito, ma su due tavoli separati: uno con i sindacati, l’altro con l’azienda

Ora Marchionne non minaccia più. Basta la realtà 

Loading

GINEVRA – Oggi è il giorno del dialogo per Sergio Marchionne. Seduto con un microfono – ed è una notizia, perché lo aveva fatto soltanto in America – risponde perfino con ironia a tutte le domande della stampa al Salone di Ginevra.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment