Stati Uniti. Scatta la caccia al migrante voluta da Trump con l’Operazione Ice

Stati Uniti. Scatta la caccia al migrante voluta da Trump con l’Operazione Ice

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L’Ice, United States Immigration and Customs Enforcement, la controversa agenzia federale che è parte del Dipartimento della sicurezza interna degli Stati uniti ed è responsabile del controllo delle frontiere e dell’immigrazione, ha in programma di iniziare oggi in tutto il Paese veri e propri raid per arrestare migliaia di famiglie di migranti che hanno già ricevuto l’ordine di espulsione.

LA MOSSA, MOLTO CARA A TRUMP, era prevista settimane fa ma era stata rimandata dopo che troppi dettagli erano diventati pubblici. Il primo a svelare i piani dell’Ice era stato il New York Times, pubblicando la lista delle 10 città coinvolte e parlando delle cosiddette espulsioni «collaterali» in cui «le autorità potrebbero detenere gli immigrati presenti nella zona anche se non sono bersaglio dei raid».

Matthew Bourke, un portavoce dell’Ice, ha dichiarato che l’agenzia non commenterà i dettagli operativi e che «l’Ice dà la priorità all’arresto e all’espulsione degli stranieri presenti illegalmente che rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale, la sicurezza pubblica e la sicurezza delle frontiere». Gli ha fatto eco Ken Cuccinelli, direttore del Dipartimento per la cittadinanza e l’immigrazione degli Stati uniti, affermando che i raid sono imminenti e sono stati ritardati solo in quanto il presidente voleva dare modo al Congresso di elaborare una soluzione legislativa sull’immigrazione. È la versione dei fatti più cara a Trump, che tende ad addossare ai democratici o all’intero Congresso le cause di tutti i fallimenti della sua amministrazione.

«Ci sono circa un milione di persone con ordine di espulsione in questo Paese – ha detto Cuccinelli in conferenza stampa alla Casa bianca -. Naturalmente questo non è il numero che vuole raggiungere l’agenzia, ma è il gruppo di persone coinvolte in questo processo».

SARANNO CACCE ALL’UOMO vere e proprie condotte nelle case e nei luoghi di lavoro in almeno 9 grandi città, per lo più a guida democratica, che dureranno più giorni.

Il sindaco democratico di Chicago, Lori Lightfoot, a giugno aveva chiesto alla polizia cittadina di non cooperare con Ice e in queste settimane ha sostenuto i gruppi che vanno casa per casa ad informare gli immigrati riguardo ai loro diritti. «Questa operazione fa capri espiatori degli immigrati e distrugge famiglie che stanno solo cercando di vivere la loro vita – ha dichiarato Lightfoot – non è ciò che siamo o dovremmo essere noi americani».

DA HOUSTON il sindaco democratico Sylvester Turner ha fatto sapere che la polizia non collaborerà con Ice, e così anche viene detto da Denver, da San Francisco; il sindaco di New York e candidato per le elezioni del 2020, Bill De Blasio, è andato oltre, ribadendo la proposta non solo di ostacolare i raid, ma di abolire del tutto l’Ice, ricordando tutte le strutture cittadine a cui gli immigrati possono rivolgersi per ottenere protezione.

Fonti anonime all’interno dell’agenzia hanno espresso più di un dubbio riguardo un’operazione che porterà inevitabilmente ad arrestare bambini e neonati. O a separarli dalle loro famiglie nel caso in cui i minori siano cittadini americani in quanto nati negli Usa, mentre i genitori o i fratelli nati fuori dagli Stati Uniti sono illegali.

IL TUTTO SI ANNUNCIA come una delle più odiose iniziative di questa amministrazione. «Parliamo di famiglie smembrate, bambini impauriti, di anziani, gli anelli più deboli di questa società – dice Dasy Cohen, 47enne newyorchese volontaria in un gruppo di avvocati che lavora per il supporto legale agli “illegali” – da quando c’è questa amministrazione il mio impegno è quadruplicato. Oggi una parte d’America si siederá attorno al tavolo per il pranzo della domenica mentre un’altra parte si nasconderà impaurita. Non dobbiamo permetterlo passivamente».

* Fonte: Marina Catucci, IL MANIFESTO

photo: ufficiali SWAT degli Stati Uniti per l’immigrazione e le dogane (ICE) – pubblico dominio



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