Migranti: Diritti Globali,dal’93 oltre 34mila morti in mare
(ANSA) – ROMA, 14 DIC – Se dal primo gennaio al 2 dicembre
2017 gli arrivi di migranti via mare sono stati 164.908, di cui
117.120 in Italia, e le vittime 3.113, di cui 2.844 nella rotta
centrale verso l’Italia, nello stesso periodo del 2018 gli
arrivi sono stati 107.583, di cui 23.011 in Italia, con 2.133
morti, 1.285 nella rotta verso l’Italia. Calano gli sbarchi,
dunque, ma a che prezzo?. “La rivendicazione di aver fermato o
quasi il flusso migratorio da parte dei rispettivi ministri
dell’Interno e dei governi Gentiloni e Conte è fondata e
confermata dai numeri”, osserva Sergio Segio, che da 16 anni
cura il Rapporto Diritti Globali, promosso dalla Cgil e da altre
organizzazione impegnate nel sociale. Infatti, tra il 16 luglio
2016 e il 15 luglio 2017, la frequenza era di 532 migranti
arrivati al giorno, tra il primo giugno e il 30 settembre di
quest’anno è di 61. “Ciò su cui entrambi tacciono è il prezzo
pagato”, osserva.
I migranti morti nel Mediterraneo dal 1993 al 5 maggio 2018
sono 34.361, si tratta delle morti documentate, il numero reale
stimato è sensibilmente maggiore. Nell’ultimo anno sono sì
dimezzati, ma se si guarda al crollo delle partenze, ridotte di
sei volte, è chiaro che il viaggio si è fatto ancora più
pericoloso. “Chiusi i porti italiani, messe fuori gioco le Ong,
delegati dietro compenso la detenzione dei migranti ai lager
libici e il blocco delle partenze ai clan della Guardia costiera
di Tripoli”, ora “si tratta di colpire e punire i ‘complici’
italiani, i ‘buonisti’, i sindaci, gli opinionisti (sempre
meno), le associazioni, gli attivisti e i volontari che
rifiutano l’arruolamento nell’esercito chiamato a difendere la
patria dai barbari”: “ma forse – riflette Segio – ci stiamo
abituando a davvero tante e troppe cose, riassumibili in una
definizione: la banalità del disumano e la quotidianità
dell’ingiusto”.
E’, la definisce, “l’assuefazione al mondo rovesciato”.
“Mondo alla rovescia’ è il titolo scelto quest’anno per il
rapporto, che esamina lo stato di salute dei diritti nel mondo.
” un mondo alla rovescia”, scrive Segio, quello in cui le Ong
vengono “criminalizzate” come “taxisti del mare” e
“vice-scafisti” e nel quale un sindaco come Mimmo Lucano a Riace
viene arrestato; ed “è un mondo alla rovescia quello in cui
vengono chiamate ‘decoro urbano’ la disumana pulizia etnica e la
guerra contro i poveri”. Il rapporto lo chiama “il diritto
penale del nemico”, che “si esercita su sempre nuovi e
aggiuntivi obiettivi”. Il riferimento è anche al decreto
sicurezza del ministro dell’Interno Salvini, che limita i
permessi di soggiorno per protezione umanitaria, ridimensiona il
sistema Sprar, e “colpisce il dissenso di chi contro queste
misure intende protestare. E’ stato reintrodotto – conclude
Segio – il reato di blocco stradale e ferroviario, una misura
pensata dal famigerato ministro Scelba per punire le proteste
operaie”.(ANSA).
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