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Dopo un anno di “danni collaterali”, la falsa libertà dell’indifferenza
Nei tempi bui il conflitto sociale, che è un fattore essenziale di una democrazia sana, perde il proprio carattere positivo e lascia il posto a contrapposizioni identitarie, alla fuga dalla politica
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Il prossimo obiettivo del «Nuovo Ordine» di Israele è la Siria
La Siria sarebbe fondamentale per i trasferimenti di armi dall’Iran a Hezbollah, affermano gli israeliani. Intanto il governo Netanyahu sarebbe pronto a lanciare l’attacco a Teheran tra domani e martedì
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L’occupazione israeliana rimossa e le motivazioni etiche dei nuovi storici
L’enorme rimosso della più lunga e feroce occupazione militare che la storia ricordi: quella israeliana dei territori che erano stati assegnati dall’Onu al futuro stato di Palestina
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Israele e USA pensano a raid sui pozzi in Iran, a Gaza altri cento uccisi
L’idea di Washington per Israele: colpire le fonti di energia. La Repubblica islamica ha fatto avere alla Casa bianca un messaggio: l’Iran non vuole la guerra, ma «la fase dell’autocontrollo unilaterale è finita»
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Italia deferita alla Corte europea: insegnanti troppo precari e malpagati
Gli insegnanti senza posto fisso sono aumentati in 7 anni del 134%. L’età media di ingresso in ruolo è 45 anni, spesso lo stipendio va da settembre (se va bene) a giugno
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La democrazia negli Stati Uniti: luce dal Wisconsin, ombra di Trump
Il Wisconsin era già uno “Stato turchino”, ossia in bilico, per quanto riguarda le elezioni presidenziali. Nel 2016 vinse Trump mentre nel 2020 vinse Biden, in ambedue i casi con un margine inferiore all’uno percento
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Roma. Verso la piazza del 5 ottobre, il Tar conferma lo stop al corteo
Gli organizzatori non annullano la manifestazione. Ci sarà anche il jewish bloc, ma la comunità palestinese si sfila. Si terrà anche un flash mob di Lea, il Laboratorio ebraico antirazzista
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Il «nuovo ordine» mediorientale e i pericolosi «liberatori»
Singolare che Netanyahu, il cui orizzonte ideologico è la guerra, prometta libertà agli iraniani mentre in patria tiene i palestinesi in un regime di apartheid e senza il diritto a uno Stato
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Carola Rackete. Schierarsi dalla parte degli oppressi o contro gli oppressori?
Se la sinistra scorda le cause di una guerra (e altre oppressioni: i palestinesi). Ovvero il sì di Carola Rackete all’Europarlamento perché l’Ucraina usi le armi anche in territorio russo
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Guerra in Libano. Dopo 18 anni Hezbollah e Tel Aviv di nuovo faccia a faccia
Reportage da Tiro. Scontri diretti a sud, è la prima volta dal 2006. Otto soldati israeliani uccisi. Beirut senza pace: le bombe di Israele continuano a cadere sui civili
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Libano. Unifil, la missione di peacekeeping che non trova pace
Il paradosso del contingente delle Nazioni unite dislocato sul confine in fiamme: 10mila caschi blu (mille gli italiani) costretti nei bunker mentre infuria ciò che avrebbe dovuto scongiurare
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Le superpotenze impotenti dell’era post-Onu
Difficile rimpiangere “l’ordine” garantito da Stati Uniti e Unione Sovietica durante la Guerra fredda ma sta di fatto che fra il 1946 e il 1989 di stermini di civili in massa compiuti nel giro di pochi mesi non ce ne sono stati
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Libano invaso, un folle e criminale tavolo da gioco sul Medio oriente
Riecheggia la dottrina neo-con dell’effetto domino. Ore prima che l’invasione del Libano iniziasse, Biden si dichiarava per il cessate il fuoco; a invasione iniziata, ribadiva il sostegno all’azione di Israele
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Austria. Trionfante l’estrema destra dell’Fpö, governo difficile
Popolari e socialdemocratici pronti alla coalizione per fermare il «cancelliere del popolo» Kickl. Il leader Spoe Babler sulla graticola. L’ultra destra ha trionfato nelle regioni rurali. Vienna non tradisce
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Gaza, Israele uccide la 174a giornalista, in Cisgiordania nuove confische di terre
Centrata la casa di Wafa al-Udaini a Deir al-Balah: con lei uccisi il marito e i due figli. Sinora distrutti 163.778 edifici tra case, scuole, ospedali, moschee, chiese, impianti idrici ed elettrici
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Invasione del Libano, gli israeliani stanno con Netanyahu: al via la guerra totale
Incoraggiato dall’assassinio «mirato» di Hassan Nasrallah e da quello, a fine luglio, del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, Netanyahu viaggia a gonfie vele all’interno del paese
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