Hamas nomina Yahya Sinwar nuovo leader, una scelta scontata ma rischiosa
Di fatto era già al comando. La sua nomina è anche un segnale preciso inviato a Israele sulle determinazione del movimento islamico di continuare a resistere
GERUSALEMME. Non ci sono dubbi sul significato politico della nomina di Yahya Sinwar a capo di Hamas, in sostituzione di Ismail Haniyeh assassinato da Israele a Teheran la scorsa settimana. Diversi esponenti di Hamas l’hanno spiegata come finalizzata a dimostrare la determinazione dell’organizzazione a continuare a resistere con le armi e in ogni altro modo dopo 10 mesi di una devastante offensiva militare israeliana a Gaza. Sinwar, già popolare prima del 7 ottobre, è diventato il simbolo di questa determinazione e il fatto che sia sfuggito alla cattura o all’uccisione da parte di Israele, ha accresciuto il suo carisma. Dopo il 7 ottobre, un portavoce dell’esercito israeliano, Richard Hecht, lo dichiarò un «uomo morto che cammina», ma Sinwar è ancora vivo quasi un anno dopo.
Allo stesso tempo la sua nomina desta anche qualche perplessità. Secondo alcuni, il fatto che sia costretto a nascondersi nei tunnel sotterranei costruiti da Hamas per sfuggire alle bombe di Israele, limiterebbe le sue possibilità di gestione politica del movimento. I civili di Gaza temono che la sua vita nella clandestinità totale, costantemente nel mirino di Israele, non gli consenta di muovere i passi necessari per arrivare alla tregua. Dubbi che non sembra avere proprio il Segretario di Stato Usa Anthony Blinken secondo il quale Sinwar anche prima della sua nomina, in quanto capo di Hamas a Gaza, era la figura chiave per approvare la tregua e uno scambio di prigionieri. «È stato e rimane il principale decisore per il cessate il fuoco. Penso che questa nomina non faccia che sottolineare il fatto che spetta davvero a lui decidere», ha detto esortando Sinwar ad accettare l’accordo di cessate il fuoco reso pubblico nei mesi scorsi dal presidente Joe Biden.
La nomina a capo politico del movimento islamico conferma che gli altri leader di Hamas non hanno alcun dubbio sulla strategia dietro l’attacco nel sud di Israele e le sue conseguenze che Sinwar ha pianificato e guidato lo scorso 7 ottobre assieme al comandante militare dell’organizzazione Mohammed Deif (che Israele afferma di aver ucciso). Sinwar formalmente è stato scelto dal Consiglio della Shura di Hamas, un organo consultivo composto da 50 membri, eletti dagli attivisti di Hamas a Gaza, Cisgiordania, nella diaspora e dai prigionieri politici nelle carceri israeliane.
Nato nel campo profughi di Khan Yunis Sinwar si unì ad Hamas quando lo sceicco Ahmad Yassin fondò il movimento di resistenza islamico all’inizio della prima Intifada palestinese nel 1987. L’anno seguente Sinwar creò il primo apparato di sicurezza interna del gruppo. Laureato all’Università islamica di Gaza, ha imparato l’ebraico durante i 23 anni trascorsi nelle carceri israeliane. Fu rilasciato nel 2011 nello scambio tra prigionieri palestinesi e il soldato israeliano Gilad Shalit. Tornato libero Sinwar è stato prima comandante di alto rango nell’ala militare di Hamas e poi ha assunto la guida del movimento a Gaza, succedendo a Haniyeh, nel 2017. Con lui al comando, l’ala militare di Hamas consolida il controllo sull’organizzazione che già detiene da tempo.
* Fonte/autore: Michele Giorgio, il manifesto
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