E le polemiche non mancano. Per il deputato de La France Insoumise Thomas Portes, la delegazione israeliana «non è la benvenuta», come ha dichiarato sabato scorso durante una manifestazione.

Per Portes, così come per LFI e una parte di deputati degli Ecologisti, gli atleti israeliani dovrebbero sfilare sotto bandiera neutra e senza inno, ovvero «le stesse sanzioni applicate contro la Russia e la Bielorussia», come si legge in una lettera inviata a febbraio da una trentina di deputati francesi al Cio.

Il pezzo forte della delegazione israeliana è la squadra di judo, in particolare la metà femminile che, per la prima volta nella storia, avrà una rappresentante in ciascuna delle sette categorie individuali. A fine dicembre, tre atlete della squadra femminile di judo si sono recate in visita in una base militare a ridosso della striscia di Gaza per «salutare i combattenti» e «fare il pieno d’ispirazione», secondo quanto riportato dal giornale israeliano Ynet. «È grazie ai soldati che io posso allenarmi tranquilla e rappresentare il nostro paese», ha detto in quell’occasione Inbar Lanir, campionessa mondiale nel 2023. In quei giorni, almeno 20mila palestinesi erano già morti sotto i bombardamenti israeliani.

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Anche il portabandiera della delegazione, Peter Paltchik, di origine ucraina, è un judoka pluripremiato: bronzo ai mondiali del 2023 e medaglia d’oro agli europei del 2020. Come altri membri della delegazione olimpica, è un orgoglioso difensore d’Israele, come testimoniano i numerosi post su X nei quali asserisce di volta in volta «I stand with Israel». A marzo, durante uno stage a Tokyo, è stato ripreso mentre affrontava a muso duro, vestito col kimono d’ordinanza, un gruppo di manifestanti pro-Palestina.

Ogni apparizione pubblica della delegazione israeliana rischia di trasformarsi in momento di contestazione. Mercoledì, durante la partita Israele-Mali, valida per il gruppo D del torneo olimpico di calcio, gli spettatori del Parc des Princes di Parigi hanno fischiato l’inno israeliano, prima di sventolare alcune bandiere della Palestina. Alla fine, un gruppetto di tifosi si è persino messo in riga in prima fila, ciascuno con una lettera stampata sulla maglietta, a formare la scritta: «free Palestine».

Le contestazioni alla presenza israeliana alle Olimpiadi non sembrano, tuttavia, aver nutrito alcuna preoccupazione tra le alte sfere politiche francesi. Ieri Emmanuel Macron ha incontrato il presidente israeliano Isaac Herzog all’Eliseo, prima di un ricevimento ufficiale al quale hanno partecipato più di 80 capi di Stato e di governo. Macron ha confermato al presidente israeliano «l’impegno della Francia per assicurare la sicurezza degli atleti israeliani», così come la volontà di Parigi di difendere «la sicurezza di Israele», si legge in un comunicato dell’Eliseo.

La sicurezza della delegazione israeliana è garantita dal Groupe d’intervention de la gendarmerie nationale, le squadre d’élite della polizia francese. Gli agenti del Gign sorvegliano gli atleti 24 ore su 24, tanto all’interno quanto all’esterno del villaggio olimpico, insieme a numerosi colleghi in borghese, secondo quanto comunicato dal ministero degli interni. In una lettera pubblicata dai media internazionali giovedì, il ministro israeliano degli affari esteri Israel Katz ha avvertito il suo omologo francese Stéphane Séjourné di «possibili minacce provenienti da gruppi terroristi iraniani e di altre organizzazioni», invitando Parigi alla massima attenzione.

La delegazione palestinese, dal canto suo è arrivata l’altro giorno all’aeroporto Charles De Gaulle, accolta calorosamente da qualche centinaio di manifestanti che hanno sventolato bandiere palestinesi e keffyeh. È una delegazione ben ridotta, appena otto atleti, una manciata qualificati alle gare olimpiche e gli altri invitati appositamente dal Cio. Ma le medaglie sono solo un pretesto, l’obiettivo è soprattutto simbolico. «Oggi la Palestina manda un messaggio al mondo: bisogna mettere fine al genocidio contro il nostro popolo nella striscia di Gaza, bisogna mettere fine all’occupazione e all’apartheid nei territori occupati», ha detto alla Afp la rappresentante dell’Autorità palestinese in Francia Hala Abou Hassira.

* Fonte/autore: Filippo Ortona, il manifesto