Morto Satnam Singh, chiamiamoli padroni non datori di lavoro

Morto Satnam Singh, chiamiamoli padroni non datori di lavoro

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Da sempre in questo territorio il lavoro agricolo è anche sinonimo di sfruttamento e caporalato, lo denunciamo, raccogliamo le testimonianze dei lavoratori, li aiutiamo a rivendicare i loro diritti, incalziamo le istituzioni, informiamo

Quello che è accaduto in provincia di Latina al lavoratore indiano che lunedì scorso, invece di essere soccorso dal suo padrone, è stato caricato su un furgone e buttato in strada senza un braccio, dopo che un macchinario gli aveva tagliato l’arto, è qualcosa di una crudeltà inaudita. Satnam Singh è morto ieri, dopo due giorni di agonia, ma probabilmente avrebbe potuto salvarsi se il suo padrone avesse provveduto al soccorso. Questa crudeltà deriva da un tessuto lavorativo fatto di troppe aziende che sfruttano i lavoratori, soprattutto i più deboli e ricattabili quali sono i lavoratori stranieri.

Il 17 pomeriggio sono stata chiamata da un compagno di lavoro di Satnam, mi ha inviato la foto del braccio staccato e buttato in una cassetta, e siamo subito accorsi sul posto per capire l’accaduto: un orrore. Non è un film, ma qualcosa che si fa fatica a raccontare, va oltre l’incidente sul lavoro, e pone davanti la triste realtà di persone per le quali la vita umana non vale nulla.
Padroni, questo il loro vero nome, non datori di lavoro, ma padroni: posseggono i campi, i trattori e pensano di disporre della vita e della morte delle persone; e questo è accaduto nell’azienda di Borgo Santa Maria.

Da sempre in questo territorio il lavoro agricolo è anche sinonimo di sfruttamento e caporalato, lo denunciamo, raccogliamo le testimonianze dei lavoratori, li aiutiamo a rivendicare i loro diritti, incalziamo le istituzioni, informiamo.

Nella nostra attività di Sindacato di Strada incontriamo lavoratrici e lavoratori vicino ai luoghi in cui lavorano e vivono, è la nostra attività quotidiana, che nelle prossime settimane, dal 24 giugno al 5 luglio, proprio nell’agro pontino si intensifica, con la presenza di attivisti sindacalisti e del mondo delle associazioni, che verranno da tutta Italia. Così, riuniti nelle Brigate del Lavoro gireremo ogni campo, percorreremo ogni Migliara, ogni borgo per diffondere i nostri contatti, parlare con quanti più lavoratori possibili, presidiare il territorio.

La nostra regione e la provincia di Latina, in particolare, vede l’agricoltura tra i settori più importanti e con prodotti di eccellenza destinati a tutto il territorio nazionale e anche all’export, tuttavia, è anche un’area in cui il settore primario è aggredito dai fenomeni di sfruttamento e caporalato, che, nel caso dei lavoratori stranieri extra Ue, significa anche percorsi fatti di ricatto e vera e propria compravendita di visti e nulla osta fin dal paese di origine.

In queste due settimane, programmate da tempo e che abbiamo presentato in una conferenza stampa, proseguiremo la nostra lotta per i diritti, per la sicurezza sul lavoro, contro il caporalato e lo sfruttamento. Proseguiremo la nostra lotta anche per Satnam.

*segretaria generale Flai Cgil Frosinone Latina

Fonte/autore: Laura Hardeep Kaur, il manifesto



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