Diritti umani e Diritti globali: 10 dicembre 1948-10 dicembre 2023
In libreria il 10 dicembre i due Rapporti dell’Associazione Società Informazione, con le prefazioni di Luciana Castellina e di Gianni Tognoni, segretario generale del Tribunale Permanente dei Popoli
Tutto il mondo sta esplodendo, dall’Ucraina alla Palestina; ovunque i popoli sono violentati, i loro diritti impunemente calpestati.
Alla COP ritornano carbone e nucleare, grande la festa per petrolieri e complesso militare.
Il clima già surriscaldato inarrestato cambia, ma chi protesta finisce in gabbia.
Anche a chi fugge da fame guerre e desertificazione, se non annega, tocca la prigione.
Dicevano: dopo la pandemia tutto cambierà, invece viene privatizzata la sanità.
Il virus ha favorito corporation e miliardari, ma ha immiserito chi vive coi salari.
L’America dei Trump e dei Biden, l’Europa delle tecnocrazie hanno svuotato dall’interno le democrazie.
Guerre e diseguaglianze crescono, il terrorismo si è fatto Stato, per aver giustizia e pace è il sistema che va cambiato.
Parafrasando una vecchia e desueta canzone, è questo in estrema sintesi il quadro, di crescente gravità e preoccupazione, che emerge dal Rapporto sui Diritti Globali 2023, realizzato dall’Associazione Società INformazione Onlus per il ventunesimo anno consecutivo, in arrivo nelle librerie. Quest’anno, a chiudere e riepilogare un ciclo del nostro progetto, il Rapporto – dal titolo: Le guerre in corso contro popoli, ambiente, diritti umani, lavoro, welfare, migranti – viene accompagnato e completato da un secondo volume intitolato: GLOBALIZZARE I DIRITTI 2003-2023. Una memoria critica e attiva per comprendere il mondo e per cambiarlo.
I due libri recano le autorevoli prefazioni, rispettivamente, di Luciana Castellina, che è non solo preziosa testimone del Novecento ma attuale e pungente stimolo quotidiano all’impegno per la trasformazione politica e sociale, e di Gianni Tognoni, segretario generale del Tribunale Permanente dei Popoli istituito dalla Fondazione Basso, che da decenni è punto di riferimento internazionale per i diritti umani.
- Esattamente 75 anni fa, il 10 dicembre 1948, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani nel cui Preambolo viene «considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità».
Si trattava di un’umanità mortalmente ferita dal macello della Seconda guerra mondiale e dagli orrori di Aushwitz e di Hiroshima e Nagasaki. Orrori sino ad allora impensabili.75 anni dopo sembra esserne andata colpevolmente persa la memoria e i terribili insegnamenti e le coscienze si sono pericolosamente intorpidite.
In forme e proporzioni diverse, ma con radici simili, l’orrore si è ora ripresentato nel cuore dell’Europa con la guerra in Ucraina e nel Medio Oriente, con il sanguinoso riacutizzarsi del conflitto tra Israele e Palestina e con la strage dei bambini. Guerre di fronte alle quali i governi e le opinioni pubbliche di tutto il mondo non hanno potuto chiudere gli occhi, fingere di non sapere e non vedere, come in precedenza per i tanti conflitti che insanguinavano e insanguinano molte altre parti del mondo, a cominciare dall’Africa, storicamente e impunemente martoriata e depredata.
Chi ha provato a chiedere il cessate il fuoco e la fine dei bombardamenti su Gaza si è ritrovato denigrato e bersagliato da violenti attacchi, come è stato per il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres.
Lo stesso segretario generale, nel suo discorso in occasione di questo 75° anniversario, ha detto che «il mondo sta perdendo la strada», indicandone i motivi: «i conflitti infuriano. La povertà e la fame sono in aumento. Le disuguaglianze si stanno approfondendo. La crisi climatica è una crisi dei diritti umani che colpisce più duramente i più vulnerabili».
I diritti umani, a cominciare da quello alla vita, sono violati e negati in radice dal sistema della guerra. Non si può parlare di tutela e rispetto dei diritti umani se non si indica nella pace lo strumento fondamentale e preliminare. Anche perciò questo 10 dicembre ad Assisi si terrà la Marcia per la pace. Per chiedere il cessate il fuoco e la fine delle stragi.
- Denunciare il sistema della guerra, nelle sue diverse e spesso nascoste articolazioni, reclamare pace e giustizia per i popoli e fine dell’impunità del complesso industriale, militare e politico che delle guerre e delle infinite violazioni è responsabile, è da oltre 20 anni la ragione e l’obiettivo dell’annuale pubblicazione “Rapporto sui diritti globali” e della realtà che lo promuove e realizza, l’Associazione Società INformazione Onlus, di cui arriva in libreria proprio il 10 dicembre la nuova edizione 2023 (Milieu edizioni, 688 pagine, 25 euro), accompagnato dall’antologia Globalizzare i diritti 2003-2023 (Milieu edizioni, 640 pagine, 25 euro).
Si tratta di due corposi volumi, ricchi di dati, che ricordano, documentano e analizzano come la “guerra mondiale a pezzi” in corso non sia rivolta solo contro i popoli aggrediti e quelli costretti a combattere da governi autoritari e da tecnocrazie asservite all’onnipotente e multinazionale complesso militare-industriale. È anche guerra contro l’ambiente e l’intero pianeta, contro i diritti umani, contro quelli dei lavoratori, dei poveri di reddito e di sanità, dei rifugiati e migranti.
- Il Rapporto, con la prefazione di Luciana Castellina, costituisce un promemoria con testi inediti che analizzano gli avvenimenti nel 2023 e con una selezione di interviste ad autorevoli interlocutori internazionali e di saggi pubblicati nel corso di due decenni dal Rapporto sui diritti globali. L’Antologia 2003-2023, a firma del curatore del Rapporto, Sergio Segio, e introdotta da Gianni Tognoni, rappresenta un ponderoso e organico corpus di pensiero che, se evidenzia con rigore una realtà complessivamente segnata da troppe catastrofi – ambientali, sociali, umanitarie –, nondimeno elabora proposte e fornisce argomenti per rilanciare momenti e movimenti di trasformazione radicale nel segno della giustizia sociale e ambientale. A ribadire che le alternative sono possibili, necessarie, urgenti.
Entrambi sono testi che conservano una sorprendente attualità e un’intatta capacità di approfondimento e visione, di analisi spesso anticipatrici e di sicura utilità per chiunque intenda capire quel che succede nel mondo.
Per informazioni: https://www.dirittiglobali.it/chi-siamo/
Fonte: il manifesto
Related Articles
Roma. Bengalese pestato dal branco perché ottiene una casa popolare
Tor Bella Monaca. L’aggressione nella periferia romana, l’immigrato era in Italia dal ’91
Lanciano acido dalla finestra su bimbo rom
Napoli, il piccolo (un anno e mezzo) ustionato al viso e sul corpo. Colpita anche la madre
“ Torture e orrori ” il rapporto shock che inchioda la Cia Obama: “Mai più”
L’agenzia d’ intelligence USA usò sistematicamente le torture, molto più di quanto si sospettasse: dalle violenze sessuali ai quasi annegamenti