PER DOPODOMANI, giorno in cui si terrà la prima udienza del processo contro la militante querelata (Stop-Rwm preferisce non darne il nome) alcune delle principali sigle dell’antimilitarismo sardo hanno organizzato un sit-in di protesta davanti alla sede del tribunale di Cagliari. Nella stessa giornata ci sarà anche l’ennesima udienza del processo cui è approdata l’Operazione Lince, un’inchiesta aperta sette anni fa dalla procura di Cagliari a carico di 43 militanti di vari gruppi antimilitaristi che hanno partecipato alle marce di protesta contro le basi militari svoltesi in Sardegna dal 2016 al 2021.

«I dirigenti dello stabilimento controllato da Rheinmetall – dicono i militanti di Stop-Rwm – ricorrono alla querela temeraria per soffocare le voci critiche rispetto al suo operato. Le autorizzazioni ottenute per il piano di ampliamento dell’azienda sin dal 2016, riconosciute come non legittime dal Consiglio di Stato, sono adesso oggetto di un processo penale contro i vertici di Rwm e contro i funzionari dei comuni di Iglesias e di Domusnovas che hanno firmato i permessi. Chi come noi aveva evidenziato, nel clima di omertà generale, operazioni poco chiare poi riscontrate in varie sedi giudiziarie, si ritrova ora, paradossalmente, a difendersi in un tribunale dalle accuse di Rwm».

ALTRETTANTO PARADOSSALE – secondo Stop-Rwm – il caso dell’Operazione Lince: «Da una parte abbiamo vertici delle forze armate, ancora impuniti, che negli ultimi decenni si sono resi responsabili di esercitazioni militari devastanti. Dall’altra parte abbiamo i movimenti e tutte le soggettività antimilitariste che si trovano da anni a subire un calvario giudiziario per aver animato le azioni di lotta contro le basi militari».
Per protestare contro tutto ciò, il sit-in di dopodomani. Oltre Stop-Rwm, tra le varie organizzazioni che aderiscono ci sono: Anpi, Potere al popolo, Comitato riconversione Rwm, Movimento non violento Sardegna, Cagliari Social Forum, Usb, Cobas, A Foras.

* Fonte/autore: Costantino Cossu, il manifesto[1]