Studenti in movimento, occupazioni per il diritto alla salute
Per il benessere psichico, contro la meritocrazia e la competizione «Vogliamo una scuola libera, lo studio non è una prestazione»
Contro la meritocrazia e per il diritto alla salute mentale. Si sta allargando la mobilitazione degli studenti. Martedì scorso hanno occupato il Liceo Manzoni di Milano dopo i risultati di un sondaggio sul benessere psichico. A seguire, si sono unite alla lotta diverse scuole di Bologna: il liceo artistico Arcangeli, il liceo Laura Bassi, l’Istituto Pacinotti, il Rubbiani, il Copernico, il Sabin, il Minghetti, oltre al Liceo Da Vinci di Casalecchio.
LA REDAZIONE CONSIGLIA:
«Merito, depressione, suicidi: ora l’università va cambiata»
SECONDO L’INDAGINE promossa dal collettivo «Manzoni antagonista», 7 studenti su 10 soffrono spesso di crolli emotivi dovuti alla scuola. Il 16% del campione denuncia invece di averli sempre, la metà degli studenti sente che la propria salute mentale è influenzata proprio dalla spinta ossessiva a raggiungere l’eccellenza, classificando gli studenti solo in base ai voti. «È solo un campione di una realtà estesa nel sistema scolastico italiano – dicono gli esponenti del collettivo «Manzoni Antagonista» – C’è l’idea di fondare la scuola su concetti come il merito e la competitività, alimentando un continuo stato di pressione che trasforma lo studio da una forma di accrescimento personale ad un’interminabile prestazione delle proprie nozioni volta a dimostrare di essere, per l’appunto, meritevoli». «Auspichiamo che questa analisi non resti fine a se stessa ma che possa essere il principio di un cambiamento».
LA DIRIGENTE SCOLASTICA Maria Rossi ha annunciato un collegio docenti per discutere con i professori dei dati emersi dal sondaggio: «Ci accorgiamo che gli studenti fanno più fatica ad affrontare lo studio rispetto a quanto avveniva in passato. Anche la psicologa ci ha segnalato un aumento delle situazioni di stress e degli attacchi di panico, non in maniera vertiginosa, ma comunque importante».
LA REDAZIONE CONSIGLIA:
«La politica è sorda, mobilitiamoci contro il sistema meritocentrico»
LE ESIGENZE degli studenti milanesi sono le stesse di quelli di Bologna. «Vogliamo una scuola libera, individualizzata, senza ansie» hanno scritto nel loro «Manifesto». È un documento in cui fanno riferimento all’aggressione da parte di militanti neofascisti contro i giovani del liceo Michelangiolo di Firenze, inserendo l’antifascismo come una delle motivazioni principali della lotta. «La nostra è una liberazione», scrivono. Il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha invitato nei giorni scorsi gli studenti a partecipare all’istruttoria pubblica del Comune. «Ci saranno diverse giornate – ha spiegato Lepore – di fatto un microfono aperto in Consiglio comunale per portare le istanze delle nuove generazioni, è giusto che facciano sentire la loro voce».
LA REDAZIONE CONSIGLIA:
L’assoggettamento del «capitale umano»
LA VOCE DEGLI STUDENTI è arrivata al Ministero dell’istruzione «e del merito» martedì scorso quando è stato convocato finalmente il «Fast Forum» delle associazioni studentesche più rappresentative. Tra queste l’Unione degli Studenti che ha consegnato al ministro Valditara la sua proposta sull’alternanza scuola-lavoro, oggi chiamato con l’acronimo «Pcto» (Percorsi per le competenze trasversali). Nel testo si parla di orientamento, rappresentanza e «benessere psicologico». «La salute degli studenti è sempre più preoccupante e la necessità nelle scuole di strutture di supporto è sempre più sentita dalla comunità studentesca. Lo stress legato alla competizione non si può ignorare» sostiene Alice Beccari (Uds). «Siamo delusi – sostiene Bianca Chiesa, coordinatrice Uds – Valditara non ha dato nessuna risposta pratica su diritto allo studio e rappresentanza». «Il ministro ha definito ideologica la nostra posizione sul merito. Di ideologico c’è solo la volontà di non discutere di quanto sia privo di risorse il diritto allo studio. Il merito è solo un principio di legittimazione delle disuguaglianze tra gli studenti – ha detto Paolo Notarnicola (coordinatore della Rete degli studenti medi) – in opposizione alla competitività chiediamo di garantire il diritto al benessere psicologico. La scuola ha il dovere di intervenire».
* Fonte/autore: Luciana Cimino, il manifesto
Related Articles
Da oggi cominca la «Fase 3», ma con le regioni in ordine sparso
Norme e controlli variano da Sud a Nord. La app «Immuni» tra le più scaricate in Italia. In otto regioni non ci sono più contagi. 318 nuovi casi nelle ultime 24 ore, 187 in Lombardia
Riforma delle carceri, il diritto all’affettività subito
Nella sua prossima riunione, l’ultima prima dello scioglimento delle Camere, il Consiglio dei Ministri approverà i primi decreti di riforma dell’ordinamento penitenziario
ISTAT. Povertà ai massimi, salari fermi: i dati smentiscono la narrazione del governo
Il rapporto annuale dell’Istat smentisce la realtà parallela costruita dal governo. Il racconto di un paese in bilico dove aumentano le disuguaglianze dopo 30 anni di politiche complici: 5,7 milioni di persone sono in «povertà assoluta» in Italia