Stati Uniti. Tradite le promesse, Biden firma per trivellare l’Alaska
Nonostante le sue promesse elettorali andassero in tutt’altro senso, Joe Biden ha approvato un enorme progetto di trivellazione petrolifera nel nord dell’Alaska, mettendo a rischio gli obiettivi climatici degli Stati uniti
NEW YORK. Nonostante le sue promesse elettorali andassero in tutt’altro senso, Joe Biden ha approvato un enorme progetto di trivellazione petrolifera nel nord dell’Alaska, mettendo a rischio gli obiettivi climatici degli Stati uniti. Biden ha approvato il progetto di trivellazione proposto dalla società di idrocarburi ConocoPhillips, conosciuto come «Willow project».
L’intero progetto era stato approvato da Trump nel 2020, poi nel 2021 un giudice federale dell’Alaska l’aveva bloccato in quanto l’analisi ambientale era stata sbagliata e andava rifatta.
L’amministrazione Biden sostiene di non aver potuto bloccare il progetto, dal momento che ConocoPhillips ha in locazione il terreno, e che la nuova versione del Willow project è una versione ridotta del progetto iniziale proposto dalla società, che avrebbe voluto costruire chilometri di oleodotti e strade, cinque pozzi e sette ponti. Nel progetto firmato da Biden, invece, si parla «solamente» di tre pozzi.
IL PROGETTO ha la capacità di produrre oltre 600 milioni di barili di petrolio in 30 anni. I pozzi sorgeranno nel più grande tratto di suolo pubblico incontaminato degli Usa, un’area di oltre 900mila chilometri quadrati del North Slope, regione settentrionale dell’Alaska. Valore circa otto miliardi di dollari e un impatto climatico pari alla riattivazione di un terzo delle centrali a carbone di tutti gli Stati uniti.
La notizia ha fatto immediatamente alzare la voce dei gruppi ambientalisti che avevano sostenuto la candidatura di Biden: hanno definito il progetto una «bomba al carbonio» e promesso di fare causa all’amministrazione. I più determinati sono PeopleVSFossilFuels, coalizione di oltre 1.200 organizzazioni che coniugano le lotte per la giustizia climatica ai diritti delle popolazioni indigene che abitano nella zona.
L’amministrazione Biden ha cercato di difendersi sottolineando di aver approvato una versione ridotta del progetto proprio per ridurre il rischio ambientale e l’impatto sugli habitat di alcune specie animali, come gli orsi polari. Ma sembra una linea di difesa davvero debole per chi sostiene che l’idea stessa di trivellare non dovrebbe proprio essere nell’orizzonte cognitivo di un’amministrazione che ha un minimo di rispetto per l’ambiente.
POCO CONTA che, attraverso una regola separata, Biden si muoverà per proteggere circa 2,8 milioni di acri nell’Oceano Artico dall’estrazione di petrolio e gas e che all’interno limiterà le trivellazioni in terra federale.
L’approvazione del progetto arriva dopo anni di pressioni da parte dei senatori repubblicani dell’Alaska Lisa Murkowski e Dan Sullivan, ma anche dell’unico democratico nella delegazione dello Stato, la deputata Mary Peltola. Il deputato Dem del Massachusetts, Edward Markey, e il Comitato della Camera per le risorse naturali, invece, affermano che la decisione calpesta il contributo di Nuiqsut, il centro abitato più vicino ai pozzi e dove la maggior parte delle persone si oppone al progetto.
«Pur riconoscendo che l’amministrazione ha anche appena annunciato di stare proteggendo nuove terre e acque pubbliche nell’Artico, le sue decisioni di fronte alla crisi climatica non sono abbastanza buone», ha dichiarato il Comitato. Alexandria Ocasio-Cortez in una nota separata ha aggiunto: «L’unico progetto Willow accettabile è nessun progetto Willow».
* Fonte/autore: Marina Catucci, il manifesto
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